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Caporalato, 3 arresti e 6 indagati obbligati a non lasciare il Comune di residenza Cronaca Primo piano Provincia Provincia e Regione 

Caporalato, 3 arresti e 6 indagati obbligati a non lasciare il Comune di residenza

I carabinieri della compagnia di Vallo della Lucania, in collaborazione con il reparto territoriale di Aprilia e con le compagnie di Agropoli, Castrovillari e Scalea, hanno eseguito 9 misure cautelari personali emesse dal gip del tribunale di Vallo della Lucania, su richiesta della locale Procura. Si tratta di 2 provvedimenti di custodia cautelare in carcere, uno di custodia cautelare domiciliare e 6 di obbligo di dimora.

L’operazione Numerosi sono i reati contestati agli indagati: associazione a delinquere finalizzata alla realizzazione di una serie indeterminata di delitti di intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro di cittadine di nazionalità moldava e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina; estorsione (i malviventi costringevano alcune cittadine di nazionalità moldava a consegnare loro del denaro minacciando di abbandonarle per strada e farle arrestare); reclutamento di manodopera costituita da cittadine di nazionalità moldava allo scopo di destinarla al lavoro di badanti in condizioni di sfruttamento ed approfittando del loro stato di bisogno; altresì i malviventi reclutavano manodopera in territorio moldavo al fine di avviarla al lavoro in Italia, organizzando e ponendo in essere atti diretti a procurare illegalmente l’ingresso nel territorio dello Stato Italiano di cittadini di nazionalità moldava.

Le indagini condotte dai militari sono partite territorialmente in Italia. L’analisi e la costante condivisione delle informazioni tra le autorità italiane e quelle estere sui movimenti e attività degli indagati hanno portato ad accertare che persone in cerca di lavoro venivano reclutate in Romania e in Moldova da un’agenzia corrente in Chisinau (Repubblica Moldova) e, una volta raggiunta l’Italia, venivano dapprima condotte nel Cilento e poi avviate allo svolgimento, in Agropoli, di lavori agricoli in condizioni disumane venendo talvolta rinchiuse all’interno di case in condizioni igienico sanitarie precarie.

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