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Ancora uno stop per l’ex convitto Pascoli Attualità 

Ancora uno stop per l’ex convitto Pascoli

Si ferma in Consiglio di Stato il ricorso contro la sentenza del Tar del 2009 sull’ex Convitto Pascoli di via Sichelgaita a Salerno che aveva negato la riconversione dell’ex Collegio.

L’ultimo ostacolo arriva da Palazzo Spada a cui ha fatto ricorso uno degli eredi dell’ex Convitto contro la sentenza del Tar che dava ragione al Comune rispetto alla ristrutturazione dell’immobile e al cambio di destinazione d’uso in virtù delle norme contenute nel Puc varato nel 2006.

Tra l’altro, il giudizio dei giudici amministrativi era stato viziato da una serie di errori contenuti nelle tabelle tecniche allegate. Nel frattempo, però, quando il Puc è stato modificato e la materia del contendere è cessata uno dei ricorrenti è deceduto, quindi i giudici del Consiglio di Stato non hanno potuto fare altro che interrompere la trattazione del ricorso. Tra i nodi in discussione la variante al Puc che consente ai proprietari-scrive la Città – non soltanto di ristrutturare l’immobile di via Vernieri ma anche di modificare la destinazione d’uso, da istituto scolastico a palazzo con appartamenti. Ma questo nuovo imprevisto non fa altro che dilatare ancora di più i tempi. Stando al progetto, una serie di appartamenti, quindi, dovranno prendere il posto di aule e stanze dove trovarono scuola e accoglienza i giovani salernitani che arrivavano dalla provincia. La ditta napoletana che dovrà realizzare l’opera ha già modificato il progetto così come richiesto dagli uffici comunali: sono state diminuite le cubature e sono stati effettuati i sondaggi geologici, ma mancano ancora altre autorizzazioni: Comune e Soprintendenza deve dare parere favorevole e la pratica poi dovrà ritornare agli uffici tecnici di Palazzo di Città.

In tutto, è stato previsto che serviranno due mesi, anche se il momento dell’avvio dei lavori non è mai stato fissato. Anche perché, alle lungaggini burocratiche si aggiungono anche imprevisti di natura diversa. Finora, i costruttori si sono ritrovati – dopo 14 mesi di attesa dalla presentazione del progetto un documento in cui si richiedevano almeno 13 tra richieste di documentazione e aggiustamenti. E così, ovunque si passi, si vede chiaramente come un pugno nell’occhio il palazzo abbandonato. La storia di questa enorme struttura a cui si può accedere sia da via Vernieri e che da via Sichelgaita è indissolubilmente legata a quella di un forte legame di amicizia, quella tra Pasquale Policastro e Francesco Barbarito . I due si incontrano per la prima volta tra i banchi della scuola poi, insieme condivisero l’esperienza del fronte. Sopravvissuti alla Grande Guerra decisero di mettersi in società fondando una società di costruzioni. Il primo lavoro importante (e la prima avventura) fu l’edificazione di un piccolo collegio a via Diaz. Poi il destino ci mise di nuovo il suo zampino: i due amici si innamorarono di due sorelle che portano in dote una cospicua somma. Così, acquistarono il terreno e iniziano i lavori per il palazzo di via Vernieri. Ci vollero quasi 50 anni per completare l’immobile che divenne il Convitto intitolato al poeta Pascoli, per i ragazzi che arrivavano dalla provincia per studiare.

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