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ALCUNI REATI SONO PIÙ ABERRANTI QUANDO COLPISCONO I DEBOLI! L'Avvocato risponde 

ALCUNI REATI SONO PIÙ ABERRANTI QUANDO COLPISCONO I DEBOLI!

Sarà sempre nostro scopo primario, quello di sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti della necessità di “colpire duro” chi commette reati contro anziani ed indifesi: una delle fattispecie più mortificanti del panorama delinquenziale.
Approfondiamo con l’avvocato Simone Labonia la notizia di una tentata truffa ad una coppia della nostra provincia.

Negli ultimi anni, le truffe agli anziani rappresentano un fenomeno in crescita, con criminali che sfruttano la fragilità e l’isolamento di questa fascia di popolazione per ottenere ingiusti profitti. I truffatori utilizzano strategie sempre più sofisticate: falsi operatori di servizi e sedicenti avvocati, come nel caso della cronaca, richiedono denaro per evitare fittizi procedimenti legali a parenti in difficoltà. Questo quadro richiede un’adeguata risposta normativa e una severa applicazione delle leggi esistenti.

Il reato di truffa è disciplinato dall’articolo 640 del Codice Penale, che punisce chi, con artifici o raggiri, induce altri in errore procurando a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno. La pena base prevista è la reclusione da sei mesi a tre anni e una multa fino ad €1.000.
Tuttavia, l’articolo prevede circostanze aggravanti che si applicano in casi specifici, come quando il reato è commesso a danno di soggetti particolarmente vulnerabili.

L’aggravante più rilevante nel caso degli anziani è quella prevista dal comma 2, che inasprisce la pena (da uno a cinque anni di reclusione e multa maggiorata), se la truffa è compiuta “con abuso della condizione di minorata difesa“, una situazione spesso riscontrabile negli anziani per ragioni legate all’età, salute o isolamento sociale.

La giurisprudenza della Corte di Cassazione ha fornito interpretazioni significative sul tema ed, in numerose sentenze, ha stabilito che la condizione di “minorata difesa” ricorre automaticamente quando la vittima è anziana e vive sola, indipendentemente dalla necessità di dimostrare ulteriori fragilità: anche l’abuso della fiducia personale nei confronti della vittima costituisce un ulteriore elemento che aggrava il reato.

Oltre alla repressione, è fondamentale la prevenzione. Le istituzioni, in collaborazione con le Forze dell’Ordine, promuovono campagne informative per sensibilizzare gli anziani e i loro familiari sui rischi di truffe. I Carabinieri, ad esempio, organizzano incontri nei centri per anziani per spiegare come riconoscere i truffatori e denunciare i tentativi di frode: cosa che, fortunatamente, è avvenuta nell’episodio che commentiamo.

In buona sostanza, un crimine odioso che richiede una risposta coordinata tra normativa, giurisprudenza e prevenzione sociale, per tutelare una delle fasce più fragili della popolazione.

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