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A Salerno ritrovata la Chiesa di S. Bartolomeo de Coriariis, ma deturpata una colonna romana Turismo ed Eventi 

A Salerno ritrovata la Chiesa di S. Bartolomeo de Coriariis, ma deturpata una colonna romana

Nel corso di recenti lavori di ristrutturazione di un Palazzotto nel Centro Antico di Salerno in Via Torquato Tasso al numero civico 58 sono emersi, all’interno dei vani, importanti elementi architettonici, tra i quali una Colonna ragionevolmente di età romana con capitello in stile corinzio e un Arco databile tra fine XI secolo e XII secolo realizzato a tarsìa in tufo grigio (estratto probabilmente dalla Tufara ossia la cava di tufo che sorgeva nell’odierno rione Fratte) e tufo giallo; in particolare il sofisticato arabesco nella ghiera di tale Arco risulta un unicum oggi a Salerno, e al tempo stesso una sorta di incrocio tra il disegno nella ghiera di un Arco in Palazzo Pinto e quello nella ghiera di un Arco nella Cappella di Nona del Palazzo Arcivescovile. C’è però da dire che all’esterno, nel corso dei lavori alle facciate dell’edificio, è stato pesantemente danneggiato il capitello in stile dorico della Colonna angolare che si trova all’intersezione tra la stessa Via Tasso e Salita San Bartolomeo, Colonna questa risalente pur essa verosimilmente alla Salerno romana; il confronto di una foto della situazione attuale della Colonna con una foto della stessa Colonna scattata nel 2014 circa, consente di stimare il danno che ha comportato l’asportazione di un corposo pezzo di materiale lapideo dalla parte superiore del Capitello. A questo punto ci si domanda: che fine ha fatto il pezzo, è finito in discarica o è stato trafugato? E perché una volta staccatosi non è stato poi incollato al suo posto andando così a riparare il danno? La Soprintendenza Belle Arti, che ha sede a 2 passi proprio lungo Via Tasso, è stata messa al corrente del misfatto oppure si è resa conto già essa stessa da subito di quanto accaduto? Ma le annotazioni da fare su questo antico fabbricato non sono finite qui. Mi è venuto in mente che in questa zona del Centro Antico gli storici salernitani da decenni cercano la Chiesa di San Bartolomeo de Coriariis, della quale si sono perse le tracce da tempo immemorabile; tra i vari ipotetici luoghi in cui è stata collocata dagli studiosi contemporanei, c’è il sito di Palazzo Conforti in Via Tasso oppure l’area ove nel 2013 è nato il Roseto del Giardino della Minerva in Via Porta di Ronca. Eppure la Chiesa stava lì, sotto gli occhi di tutti, nessuno però la vedeva, in quanto adibita nell’800 ad edificio per abitazioni, e a tale scopo sopra elevata e dotata di finestre e balconcini. Da notare come pure tra la facciata principale e la facciata su Via Tasso esiste un’antica Colonna angolare, e siccome le Colonne angolari venivano poste agli incroci viari, se ne deduce che il nostro immobile ex Chiesa ha avuto fin dalla sua nascita 3 lati liberi da ingombri. Grazie ai documenti antichi giunti fino ai nostri giorni, sappiamo che San Bartolomeo de Coriariis risulta già esistente nel 1142, e che nel 1592 appare in rovina a causa del crollo di un muro del Giardino a monte, Giardino oggi individuabile in quello che insiste a nord del nostro fabbricato.

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