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Vendeva consolle sul web ma era una truffa: nei guai salernitana in Emilia Cronaca 

Vendeva consolle sul web ma era una truffa: nei guai salernitana in Emilia

Con le inserzioni esca piazzate online su siti di annunci proponeva la vendita di una consolle Nintendo. C’era un’utenza telefonica dove intavolare su WhatsApp la trattativa ma anche una carta prepagata dove ricevere i soldi una 28enne salernitana si è insidiata online trattando la vendita del gioco elettronico. Le trattative correvano sull’applicativo WhatsApp e quando sulla carta prepagata giungevano i soldi della compravendita il gioco era fatto in quanto al pagamento non corrispondeva la spedizione di quanto acquistato

La 28enne residente nella provincia di Salerno, identificata grazie alle indagini telematiche dei carabinieri della stazione di Reggio Emilia Santa Croce, è stata quindi denunciata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia quale presunta autrice del reato di truffa. La vittima, una 43enne abitante nel reggiano con l’intento di acquistare una consolle della Nintendo ha risposto ad un annuncio su un sito online. Dopo aver concordato modalità di pagamento e spedizione del videogioco acquistato la vittima come concordato provvedeva al pagamento del dovuto versando al venditore 180 euro. Con il passare del tempo non vedendosi recapitare la consolle e dopo non essere riuscita a contattare la venditrice, materializzato di essere rimasta vittima di una truffa si è presentata ai carabinieri della stazione di via Adua formalizzando la denuncia. Dopo una serie di riscontri tra il numero di telefono associato all’inserzione e la carta prepagata dove erano confluiti i soldi, i carabinieri catalizzavano le attenzioni investigative sull’ indagata nei cui confronti venivano acquisiti una serie di elementi di presunta responsabilità in ordine al reato di truffa per la cui ipotesi veniva quindi denunciata. Il procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine di consentire al Giudice di verificare l’eventuale piena responsabilità dell’indagata.

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