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Turismo: 1,5 miliardi di perdita annua da guadagni potenziali Economia Italia e Mondo 

Turismo: 1,5 miliardi di perdita annua da guadagni potenziali

“Nell’ultimo ventennio la quota dell’Italia sulla spesa turistica mondiale ha subito un calo che non dipende unicamente dall’affermazione di nuove mete turistiche. Solo dal 2011 le entrate turistiche internazionali sono tornate a crescere a ritmi sostenuti, di oltre il 30% fino al 2017. Il divario con la domanda si è assottigliato, generando una perdita rispetto ai guadagni potenziali valutabile in circa 1,5 miliardi all’anno in media”, ha detto Fabio Panetta, vice direttore generale di Banca d’Italia presentando del rapporto “Turismo in Italia. Numeri e potenziale di sviluppo”.

Secondo Panetta, “si può stimare che se nel periodo 1999-2017 la spesa dei turisti stranieri nel nostro Paese fosse cresciuta quanto la domanda potenziale, il pil italiano sarebbe oggi più elevato di 0,8 punti percentuali”. Vaste aree dell’Italia non traggono beneficio quanto potrebbero dai
movimenti turistici internazionali. “È questo il caso soprattutto del Mezzogiorno”, ha proseguito Panetta aggiungendo che “nelle regioni meridionali sono ubicati oltre la metá dei siti archeologici italiani, un quarto dei musei, quasi l’80% delle coste e i tre quarti del territorio destinato a parchi nazionali. Ciò nonostante, il Sud e le Isole attraggono solo il 15% della spesa totale dei turisti stranieri in Italia”.

L’eccessiva stagionalità delle presenze comprime il grado di utilizzo medio delle strutture ricettive, oggi assai basso nel confronto internazionale. Ma progressi possono essere conseguiti sviluppando segmenti quali il turismo congressuale e fieristico, che se ben governati possono accrescere l’utilizzo delle strutture nel corso dell’intero anno. Anche in questo campo è cruciale la sfida della digitalizzazione. L’intero sistema produttivo, anche al di fuori del turismo, vive una profonda trasformazione tecnologica. L’offerta turistica potrà continuare a sostenere la crescita se la sfida della tecnologia verrà affrontata con successo, anche dalle strutture più piccole.

Infine, la valorizzazione dei territori richiede servizi di trasporto efficienti. Soprattutto le regioni del Mezzogiorno hanno bisogno sia di adeguati collegamenti diretti con gli altri paesi europei sia di una rete locale di trasporti in grado di valorizzare le coste e le località di elevato interesse artistico e culturale. “Gli investimenti in infrastrutture di trasporto, la loro adeguata manutenzione sono per il turismo ancor più rilevanti che per altri settori”, ha concluso. (fonte: milanofinanza.it)

 

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