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Truffe all’Inps a Nocera Inferiore, incombe la prescrizione per le decine di reati contestati Attualità Provincia e Regione 

Truffe all’Inps a Nocera Inferiore, incombe la prescrizione per le decine di reati contestati

Processo sulla maxi truffa Inps-Mastro Lindo, c’è il concreto rischio di prescrizione incombente per le decine di reati fine contestati. Nel frattempo i diversi filoni del procedimento, ricollegati tra loro, attendono la riunificazione formale in un solo iter, con il collegio individuato in una composizione inedita, per via di concomitanti incompatibilità, con il ruolo di presidente affidato al giudice Gustavo Danise con a latere Giovanni Pipola e Laura Speranza, dopo sostituzioni e avvicendamenti legati a trasferimenti. Di fatto nell’organico della magistratura giudicante del Tribunale nocerino è difficile reperire un giudice che non abbia già, in qualche modo, deciso qualcosa per gli infiniti snodi del procedimento “Mastro Lindo”.

In attesa di ascoltare un perito, interpellato sulla capacità di stare in giudizio dell’imputato Vincenzo Stile , la prossima udienza dovrà sciogliere tutte le problematiche preliminari per avviare il maxiprocesso. Il dibattimento dovrà riunire complessivamente sei diversi procedimenti penali, per altrettanti filoni ricollegati tra loro dalle modalità, dallo stesso sistema e dal modus criminale ipotizzato e ricostruito dalla procura di Nocera Inferiore nel corso di anni di lavoro. Gli albori dell’inchiesta partono dal primo blitz disposto dal gip del tribunale di Nocera nel gennaio 2013, con il primo nucleo del primo meccanismo superato nel tempo e negli anni da innumerevoli nuovi momenti investigativi. Tra i complessivi 48 imputati compaiono i coinvolti nel primo processo, quello che diede il nome “Mastro Lindo” all’intero filone, i tre fratelli Napolano , Immacolata , Donato e Giovanni , titolari di un patronato a Pagani, Gianfranco Cascone , Vincenzo Manganelli , Alfonsina Buonocore , Giuseppina Latino , Alfonso Toscano , Antonio Toscano di Nocera Inferiore, Anna Mancino di San Valentino Torio, Anna Pepe di Pagani, Raffaele , Antonino e Ferdinando Trapani. Il successivo “aggiornamento” del procedimento Mastro Lindo aggiungeva numeri e fasi: II, III e IV, inizialmente riguardante anche altri soggetti, imputati dell’accusa associativa.

Nel corso delle udienze preliminari si conclusero con esiti diversi altre posizioni, tra cui quella con due anni di pena patteggiata col consenso dell’accusa per il paganese Gianluca Santilli , che rispondeva anche di associazione a delinquere, con la pena di un anno e due mesi per il consigliere comunale di Pagani, L uigi Mongibello e dieci mesi per Antonio Lamberti , dipendente Inps, e Mimma Lamberti , questi tutti giudicati con rito abbreviato, con l’assoluzione per l’ex consigliere comunale e commercialista paganese Renato Cascone, anche lui coinvolto inizialmente in posizione apicale, e per il cavese Mario Ventre . L’attuale snodo processuale risente di un forte rischio prescrizione: le posizioni hanno responsabilità e casi diversi, con la contestazione associativa da valutare in corso di contraddittorio. Sarà questo il cuore per dirimere l ‘esito finale del giudizio, con le pastoie rappresentate da notifiche, cavilli e impedimenti ulteriormente raddensate dallo stop di marzo e aprile. L’ipotesi di riunire i rivoli dell’indagine in un solo maxi- procedimento, in fase dibattimentale, era stata più volte rallentata, con i giudici più volte incorsi in decisioni per gli stessi imputati, così da far scattare l’incompatibilità.

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