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Traffico di sostanze dopanti, a processo personal trainer di Castel San Giorgio Provincia Provincia e Regione 

Traffico di sostanze dopanti, a processo personal trainer di Castel San Giorgio

Affronteranno il processo con rito immediato i due personal trainer di Castel San Giorgio accusati di traffico di sostanze dopanti, Antonio Granato e Tommaso Carraturo . I due indagati erano finiti agli arresti domiciliari nel maggio scorso, fermati nel mezzo di una più articolata indagine portata avanti sulle tracce di un presunto sistema criminale. Seguendo i prodotti proibiti, in grado di alterare prestazioni fisiche con sostanze illecite, i militari della Guardia di Finanza erano arrivate ai due, al centro dell’attività investigativa, continua poi con ulteriori approfondimenti svolti sul ruolo di alcuni farmacisti coinvolti per il procacciamento dei farmaci al centro dello smercio. In particolare- scrive la Città-, Granato risponde di esercizio abusivo della professione sanitaria per aver indicato le quantità e le modalità di assunzione di farmaci dopanti e anabolizzanti, facendone poi commercio illecito, con la somministrazione in assenza di prescrizioni previste per legge, con ulteriore accusa di ricettazione per medicinali.

I due, in concorso tra loro, costituivano una vera e propria filiera illecita in grado di muovere i prodotti sul territorio, tra Castel San Giorgio e Nocera Superiore, dal dicembre del 2017. Per l’accusa, inoltre, avrebbero acquistato steroidi anabolizzanti, androgeni, stimolanti e ormoni della crescita, con ulteriori contestazioni per traffico di nandrolone. Tra i quantitativi di sostanze proibite, rientrano farmaci come il Nomafren, Clomid, Gonasi hp, Slowmet, tutti in grado di modificare l’equilibrio fisico. Le indagini, coordinate dalla Procura di Nocera Inferiore, aveva seguito il percorso di anabolizzanti e stimolanti destinati a essere utilizzati nelle palestre e rivolta ad un tipo di clientela pronta a tutto per il culto del corpo. La fase cruciale era scattata nella scorsa primavera, dopo un primo accertamento risalente all’ottobre scorso, quando i due furono denunciati. Poi, lo scorso maggio, sono scattati per entrambi gli arresti domiciliari, con successiva sostituzione della misura cautelare il 21 giugno scorso.

Granato e Carraturo ora sono stati raggiunti dal decreto di giudizio immediato, con il gip a ravvisare un quadro probatorio concorde per affrontare il processo senza il vaglio dell’udienza preliminare

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