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Traffici illeciti nel Porto di Salerno, al Riesame reggono le accuse della Procura Cronaca 

Traffici illeciti nel Porto di Salerno, al Riesame reggono le accuse della Procura

Regge il quadro accusatorio della pm Elena Guarino sulle presunte malefatte all’ufficio Dogana di Salerno, scoperte grazie alle indagini che hanno dato vita all’operazione “Tortuga” e al blitz della Guardia di Finanza dello scorso 6 maggio. Il tribunale del Riesame, presidente Gaetano Sgroia, ha respinto i ricorsi degli indagati (doganieri, fitosanitari e spedizionieri) colpiti da misura cautelare. Almeno quelli finora esaminati. La prossima settimana sono previste altre udienze, sempre secondo le forme stabilite dalle linee guida per fronteggiare il rischio di contagio da Covid-19. Intanto, alcuni dei 87 indagati, in particolare quelli agli arresti domiciliari, hanno avuto la revoca della misura restrittiva direttamente dal giudice per le indagini preliminari Maria Zambrano, subito dopo l’interrogatorio di garanzia.

Tra questi figurano, tra gli altri, il funzionario doganale Claudio La Torre, di Salerno, e Claudio Bottiglieri (difeso dagli avvocati Luigi Gargiulo e Pietro Lamberti). Gli altri indagati rimessi in libertà sono Antonio Sguazzo e Orazio Crescenzo, entrambi residenti a Salerno, e Pasquale Angrisani, di Bracigliano. Il gip del Tribunale di Salerno ha accordato le scarcerazioni perché incensurati e non ha ravvisato la possibilità di reiterazione del reato. L’inchiesta “Tortuga” parte da un’attività investigativa dei finanzieri sul passaggio dal porto di un carico di sigarette. Dall’operazione contro il contrabbando-scrive la Città, si è arrivati alla scoperte delle cattive pratiche usate da dipendenti doganali, spedizionieri e fitosanitari, abituati – a quanto pare – a mettere spesso le mani nei colli che aprivano per le ispezioni.

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