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Tentata estorsione con il clan, torna in libertà Aldo Antonio Bisogni nipote di Enrico alias o gemello Cronaca Provincia e Regione 

Tentata estorsione con il clan, torna in libertà Aldo Antonio Bisogni nipote di Enrico alias o gemello

Torna in libertà Aldo Antonio Bisogni, arrestato nel settembre di due anni fa nell’ambito di un blitz tra picentini e Piana del Sele con accuse di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Lo ha deciso il Tribunale di Salerno (presidente Domenico Diograzia, a latere Centola e Bosona) che ha accolto l’istanza presentata dall’avvocato Michele Sarno. Le condotte processuali corrette e le prescrizioni imposte e sempre osservate hanno indotto i giudici salernitani a far cessare il “periculum libertatis” e a mettere in libertà Aldo Antonio Bisogni. Il processo è quello in cui è coinvolto anche Enrico Bisogni, alias o gemello, zio di Aldo Antonio, ritenuto reggente del clan Pecoraro/Renna.

A dettare le mosse da fare dal carcere era – secondo i magistrati – Enrico Bisogni che segnalava quali imprenditori dovevano essere avvicinati per le richieste con finalità estorsive. Una delle vittime era stata individuata in un farmacista al quale, però, i Bisogni non avrebbero chiesto denaro ma posti di lavoro. Assunzioni obbligate di loro familiari. A farsi portavoce delle richieste dal carcere- è la tesi dell’antimafia salernitana- erano il fratello Michele e proprio il nipote Aldo Antonio. Sarebbero stati loro -scriveva il gip nel 2018- ad avvicinare il farmacista e il suo collaboratore per portare il messaggio intimidatorio del boss. (ma.me.)

 

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