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Tiene rinchiusa in casa la fidanzata e la costringe a spacciare droga, 25enne sotto accusa Provincia e Regione 

Tiene rinchiusa in casa la fidanzata e la costringe a spacciare droga, 25enne sotto accusa

Rischia il processo il 35enne di Pagani sotto accusa per aver sequestrato e picchiato la fidanzata di Nocera Inferiore all’interno della sua abitazione. La Procura ha presentato a suo carico una richiesta di processo con rito immediato, al termine della fase di indagini preliminari, con l’attesa per la decisione del gip. La vicenda giudiziaria era nata dalla denuncia sporta dalla parte offesa, con la successiva emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, per accuse contestate di sequestro di persona e maltrattamenti: dopo la notifica da parte dei carabinieri, con la restrizione eseguita, l’uomo era stato sentito per l’interrogatorio di garanzia, con la conferma della misura custodiale imposta. Per la vittima, stando agli elementi raccolti in fase investigativa, si era trattato di un incubo, con la segregazione imposta fino quando era partita la denuncia-scrive la Città – , con la vittima arrivata in Procura a riferire i fatti, con i militari a verbalizzare gli abusi subiti, con dettagli e riferimenti.

La vittima, una studentessa nocerina di 25 anni, lo scorso mese di gennaio venne liberata dai militari dell’Arma e dai Vigili del fuoco dopo mesi di minacce e violenze avvenute fra le mura domestiche, in presenza del suo aguzzino, ora a rischio processo. Nella sua denuncia la ragazza aveva raccontato che l’uomo l’avrebbe prima convinta a convivere e poi l’avrebbe sequestrata, costringendola anche a spacciare droga: il quadro della vicenda presentava una sorta di malsano rapporto sentimentale, poi culminato in una serie di angherie e maltrattamenti finalizzati ad ottenere la totale sottomissione della ragazza. La relazione tra i due era nelle mani dell’uomo, che con la violenza costringeva la giovane a ubbidirgli, anche dal punto di vista sessuale, con la pretesa dei rapporti, e la impossibilità al rifiuto da parte di lei.

La ragazza non aveva risparmiato dettagli nella vicenda, con la denuncia depositata in procura e l’avvio della fase delicata dei riscontri investigativi: la testimonianza rivelava una serie di circostanze molto forti, con la studentessa a raccontare di essere stata soggiogata, a suon di calci, pugni, padellate e infine il telefono sequestrato per non farle comunicare con alcuno all’esterno. La malcapitata venne liberata con blitz dopo una richiesta d’aiuto.

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