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Tentato omicidio a Caprecano di Baronissi, Squillante e Genovese davanti al giudice di Salerno Cronaca Provincia e Regione 

Tentato omicidio a Caprecano di Baronissi, Squillante e Genovese davanti al giudice di Salerno

Tentato omicidio a Baronissi, Michele Stellato i Baronissi e Angelo Genovese di Fisciano dal gup dopo la richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla Procura. Udienza preliminare aggiornata al 27 gennaio in Tribunale a Salerno.  Avevano minacciando i suoi familiari e gli avevano sparato. Solo la sua prontezza di riflessi gli ha salvato la vita.  Alla base del raid contro un 44enne ci sarebbero vecchi rancori e screzi, su cui tuttavia il ferito non ha voluto fare chiarezza. Appare certo che l’uomo conoscesse i suoi attentatori, a giudicare dalla meticolosità con cui questi ultimi hanno studiato il piano, messo in atto intorno alle 18 del 20 luglio 2018 a Caprecano.  A incastrarli, le immagini registrate da un sistema di videosorveglianza privato, che hanno consentito agli inquirenti di ricostruire la dinamica. Anziché mettersi sulle tracce del 44enne, i due hanno adottato la strategia inversa, ovvero farlo cadere in trappola, con una serie di provocazioni che lo hanno costretto a intervenire in prima persona, temendo per l’incolumità delle persone a lui più care.  Nel loro mirino era finita in un primo momento la figlia della vittima, nella cui abitazione si sono introdotti. In seguito, la coppia di malviventi si è concentrata sul figlio dell’uomo, impossessandosi del suo ciclomotore.  Lo avevano aspettato vicino casa sua, dov’era giunto in macchina, e avevano tirato fuori l’arma. Almeno tre i colpi esplosi ad altezza d’uomo, ma uno solo è andato a segno, conficcandosi nel piede della vittima.  Colto di sorpresa, seppur dolorante per la pallottola, l’uomo, resosi conto di essere ormai sotto tiro, aveva premuto sull’acceleratore, proseguendo la sua corsa fino a seminare il duo che gli dava la caccia. Successivamente, aiutato anche dai parenti, era riuscito a raggiungere il Pronto soccorso dell’ospedale Ruggi di Salerno, dove era stato ricoverato in attesa dell’intervento per estrarre il proiettile (prognosi di circa un mese).  La Procura Antimafia aveva emesso un provvedimento di fermo indiziato di delitto, eseguito  dagli ufficiali della polizia giudiziaria nei confronti degli indagati Squillante e Genovese. Ora potranno scegliere se definire le rispettive posizioni con il rito abbreviato oppure con il dibattimento ordinario.

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