You are here
Sud, Conte (Leu): “Sanità, diseguaglianze tra Regioni intollerabili, ripensare Titolo V e governance” Attualità Italia e Mondo 

Sud, Conte (Leu): “Sanità, diseguaglianze tra Regioni intollerabili, ripensare Titolo V e governance”

“Il piano di vaccinazione sta denunciando in maniera significativa, come ha detto il premier Draghi in Senato, una evidente difformità di gestione a seconda dei modelli regionali, il che crea una intollerabile situazione di diseguaglianza tra territori. Va ripensato il modello, con una spinta verso un nuovo ruolo dello Stato centrale nella gestione dei servizi sanitari e socio-sanitari”.

Lo ha dichiarato Federico Conte, deputato di Liberi e Uguali, intervenendo oggi come coordinatore del tavolo sulla Sanità agli Stati generali del Sud, voluti dalla Ministra Carfagna in vista dell’elaborazione definitiva del Pnrr di Next Generation Eu.

“Bisogna valutare una ricentralizzazione del Servizio sanitario nazionale – continua il deputato Conte – anche alla luce del fatto che il modello regionale ha penalizzato prevalentemente il Sud. Gli investimenti in infrastrutture materiali e immateriali sono una necessità inderogabile: nuova edilizia ospedaliera, adeguamento del patrimonio esistente, più posti letto negli ospedali del Sud, magari in rapporto ai chilometri quadrati e non solo ai residenti, per garantire prossimità anche alle zone interne. E poi assistenza domiciliare, telemedicina, case di primo contatto sui territori. Più personale, in particolare infermieri e operatori sociosanitari. La casa come primo luogo di cura. Per fermare la migrazione dei pazienti verso Nord, puntare anche sulle reti digitali: far viaggiare le cure e non i cittadini. Il rapporto pubblico-privato va ripensato: emerge la necessità che la governance delle politiche sanitarie sia di matrice pubblica. Il servizio sanitario, che oggi cumula competenze territoriali e ospedaliere, si occupi della “buona vita” attrezzando le infrastrutture di assistenza territoriale e diventi, per la cura, il committente dei servizi ospedalieri mettendo in concorrenza pubblico e privato sulla qualità del servizio. E poi, più investimenti sulla ricerca pubblica, il fatto che 19 dei 52 Istituti di ricerca (Ircss) siano in Lombardia segnala l’esigenza di un rilancio della ricerca nel Sud, giacimento naturale di biodiversità e di esperienze antiche come la Dieta Mediterranea, e di esperienze ospedaliere sulle quali innestaste e coniugare l’attività scientifica. Il mondo della sanità chiede uno sforzo straordinario di spesa e di riforma per recuperare diseguaglianze e rilanciare efficienza”.

scritto da 







Related posts