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Stanze fatiscenti e scarsa igiene: i dipendenti sul piede di guerra Cronaca Primo piano 

Stanze fatiscenti e scarsa igiene: i dipendenti sul piede di guerra

Scaffali stracolmi di fascicoli, mura inumidite, scrostate e mai sottoposte a sistemazione periodica, polvere ovunque e odore acre, di umido in ogni dove. «La situazione è diventata insostenibile» dicono i dipendenti dell’amministrazione giudiziaria del tribunale di Salerno del settore civile e del lavoro. Che ieri mattina hanno incrociato simbolicamente le braccia per due ore e si sono riuniti in assemblea convocata con somma urgenza da Marianna De Martino segretario provinciale della Uilpa giustizia.

«È sorta la necessità di un confronto – spiega la De Martino – perché c’è bisogno di fare chiarezza su una situazione che si sta trascinando da troppo tempo e che necessita di una risposta urgente da parte dei vertici giudiziari». Nell’occhio del ciclone, gli spazi angusti in cui i dipendenti sono costretti a lavorare. «Anche sette o otto in una stanza – dicono – in scrivanie piccole con poca o nulla possibilità di movimento e per di più, con la necessità di far fronte all’utenza esterna, ovviamente penalizzata da questa situazione». Nessuna possibilità di confronto, almeno fino a ora, con chi sarebbe deputato a decidere sulla questione. Che sta peggiorando con il passare delle settimane: «Inimmaginabile solo pensare – dicono in assemblea – di trascorrere un altro inverno in queste condizioni.

È una questione di rispetto per le persone prima e per i lavoratori poi». Le criticità sono in ogni dove, e non è solo una questione di spazi e pulizia. Difficoltà dovute «al gran numero di scaffali e fascicoli sistemati ovunque, basta camminare nei corridoi per rendersi conto della situazione – dicono in assemblea – La fotocopiatrice, a piano terra, siamo stati costretti a metterla fuori dalle stanze, perché dentro spazio non ce n’è». A questo si aggiunge appunto: umidità e scarsa manutenzione di quelle stesse stanze sovraffollate. In più punti, le pareti sono scrostate, in altri, l’umido ha ormai corroso la tinteggiatura. Alcune finestre non si aprono, altre si aprono a fatica, c’è persino la porta di un bagno senza maniglia che rende impossibile o comunque difficoltoso l’accesso alla toilette, dove lo scarico, è diventato manuale. «Scarseggiano anche le condizioni igienico sanitarie – spiegano i lavoratori – non c’è manutenzione ma non c’è attenzione per il modo in cui siamo costretti a lavorare».

L’assemblea ha quindi stabilito una data limite, oltre la quale, sarà proclamato ad horas lo stato di agitazione dei dipendenti: «Abbiamo deciso di aspettare fino al prossimo 25 ottobre per avere risposte certe sulla delocalizzazione di questi uffici in altri spazi, agevoli ed adatti al lavoro che svolgiamo quotidianamente. La riorganizzazione degli spazi è condizione necessaria anche perché questi spazi ci sono ed attualmente non vengono utilizzati. Spetta ai dirigenti badare al benessere organizzativo dei dipendenti, chiediamo che venga stilata una scala di priorità con gli interventi da porre in essere nelle prossime settimane, per poter svolgere adeguatamente il nostro lavoro».

Fonte: LaCittàdiSalerno

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