You are here
Spararono nella casa di un imprenditore di Palomonte, “smantellato” clan mafioso Provincia Provincia e Regione 

Spararono nella casa di un imprenditore di Palomonte, “smantellato” clan mafioso

Avrebbe subito un attentato dal clan, a scopo estorsivo. Ma di fronte ai magistrati  tace dettagli decisivi, finendo indagato pure lui. La storia riguarda un imprenditore di Palomonte, cui la Dda di Potenza contesta le false informazioni al pubblico ministero, aggravate dall’agevolazione alla cosca Martorano-Stefanutti. I risvolti compaiono fra le carte dell’inchiesta sul clan potentino. Una ponderosa indagine, sfociata in 37 arresti, eseguiti ieri dalla Polizia nell’operazione Lucania Felix. L’imprenditore 59enne non è fra i destinatari della misura cautelare, emessa dal gip Lucio Setola. A originare la vicenda, «un contenzioso giudiziario in atto». Secondo l’antimafia di Potenza- scrive il Quotidiano del Sud-, il clan deciderebbe di risolverla a modo suo. Sono, infatti, accusati di concorso in estorsione aggravata in sei, tra i quali il boss Renato Martorano. Avrebbero compiuto minacce e violenze, per costringere la vittima a versare somme di denaro. Azioni culminate in un raid contro l’abitazione dell’imprenditore, a marzo 2020, in cui esplosero quattro colpi di pistola. Le detonazioni centrarono la porta d’ingresso. In seguito, il gesto sarebbe stato rivendicato. Ci sarebbero stati incontri e richieste di soldi. Il denaro, tuttavia, non risulterebbe mai versato. Le richieste estorsive sarebbero da ricondursi ad una controversia per «un cedito complessivo di 900.000,00» euro, nei confronti di una società. La società fu venduta dalla moglie dell’imprenditore ad un 37enne, anch’egli fra gli indagati. E investigando sul clan, i pm scoprono la faccenda. Chiamato in Procura «a fornire informazioni sul reale svolgimento dei fatti e – si legge tra i documenti giudiziari – causali delle condotte criminose di cui ai capi che precedono», la vittima «taceva in tutto o in parte circostanze a sua diretta conoscenza». Per gli inquirenti- aggiunge il Quotidiano del Sud e notizia riportata anche da Salernosera-, l’imprenditore avrebbe omesso di riferire sul ruolo di un legale, «nell’ambito delle trattative prodromiche alle transazioni societarie stipulate». Lo stesso avvocato si ritroverà indagato, per l’identica ipotesi contestata all’imprenditore. La vittima dell’attentato, peraltro, non avrebbe parlato di un suo viaggio a Potenza. Vi si sarebbe recato a seguito degli spari, per parlare con il predetto legale.

scritto da 







Related posts