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SLIDING DOORS: SE BIELSA AVESSE ACCETTATO SAREBBE CAMBIATA LA STORIA GRANATA? Calcio Primo piano Salernitana Sport 

SLIDING DOORS: SE BIELSA AVESSE ACCETTATO SAREBBE CAMBIATA LA STORIA GRANATA?

E’ sicuramente una coincidenza, almeno vogliamo pensarlo, ma intanto c’è e bisogna prenderne atto rosicando tutto quello che c’è da rosicare. Perché il periodo d’oro della Lazio, quello griffato Simone Inzaghi, coincide singolarmente con il prolungato momento no della Salernitana. Da quattro stagioni ormai, il “primo” club di Claudio Lotito staziona stabilmente nei quartieri altissimi della serie A, mentre la Salernitana si trascina stancamente nel centro/bassa classifica della cadetteria… Sliding Doors: nell’estate del 2016, con la Salernitana già reduce da una sofferta salvezza, Claudio Lotito decide di spedire in granata il giovane Inzaghi, reduce da una buona parentesi sulla panchina della prima squadra subentrando all’esonerato Stefano Pioli. Sembra già tutto fatto: “Inzaghi ora andrà a farsi de ossa a Salerno perché qui arriva il Loco Bielsa” trapelava da Villa San Sebastiano. Il giovane Inzaghi era già pronto alla nuova avventura, c’era solo da sistemare alcuni dettagli per dare il là all’operazione… Quei pochi dettagli diventarono, però, macigni insormontabili. Bielsa restò una suggestione e il fido Inzaghi, con la benedizione di Tare, restò in “sella” alla Lazio. A Salerno, tirato un sospirone di sollievo, il dg Fabiani veicolò Sannino…. Morale: a Roma, quasi inaspettatamente, scoprivano un tesoro, a Salerno la panchina diventava un lettino da psicanalisi. Ma cosa sarebbe successo se Bielsa non avesse fatto i capricci con un pre contratto già firmato e Simone Inzaghi fosse sbarcato in granata? Sarebbe cambiata la storia dei due club?  Difficile dirlo, assai probabile però – considerato il clima che stabilmente accompagna la Salernitana –  che anche il più giovane dei fratelli Inzaghi si sarebbe bruciato come già avvenuto in campo con i vari Strakosha e Luiz Felipe oggi punti fermi della Lazio che sogna il tricolore…. Perchè questo? Perché a Salerno non si riesce anche minimamente a percorrere lo stesso virtuoso percorso tecnico della “casa madre”? Eppure la proprietà è la stessa a meno che non si voglia pensare – sbagliando di grosso – che Mezzaroma (socio di Lotito ma solo in granata), non incida così negativamente nelle sorti del club. La risposta è molto più semplice di quanto si voglia far pensare ed è, in fondo, lo stesso Lotito – implicitamente – a darla. Ricordate la differenza che lui ama spesso fare? “C’è differenza tra calcio e pallone”. Bene a Roma si fa Calcio, a Salerno si fa Pallone…..e così sarà fino a quando saranno questi i personaggi del triste racconto.

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