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Simulazione di reato per il giornalista casertano: “Si è sparato da solo” Attualità Italia e Mondo 

Simulazione di reato per il giornalista casertano: “Si è sparato da solo”

Mario De Michele, il direttore del giornale online, “Campania Notizie”, è indagato  per simulazione di reato. Ha ricevuto un avviso di garanzia venerdì 15 maggio e una perquisizione presso la sua abitazione a Cesa dove la notte del 4 maggio scorso furono sparati dei  colpi di pistola. Ebbene, la Dda di Napoli che segue le indagini su De Michele scortato da uomini delle forze, ha scoperto che quei colpi di pistola contro la sua casa li aveva sparati da solo.

L’indagine, assegnata al sostituto procuratore Fabrizio Vanorio del pool anticamorra, è stata seguita anche in prima persona dal Procuratore Gianni Melillo e dal suo aggiunto Luigi Frunzio. Ora si indaga anche sull’altro attentato, quello che De Michele denunciò a novembre. In quella occasione raccontò di essere stato inseguito e sparato da uomini armati. Nella sua auto furono trovati almeno 10 colpi di arma da fuoco. Ora l’indagine comparerà i colpi di pistola per capire se è stata la stessa arma a sparare.

Intanto sabato scorso si è riunito il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica e ha già stabilito di proporre all’Ucis di togliere la scorta a Mario De Michele, assegnata in occasione del  primo attentato. Dopo quell’episodio De Michele fu ospitato in numerose trasmissioni televisive, raccontando la sua vita di “giornalista anticamorra e sotto scorta”.  De Michele, ieri ha pubblicato un articolo, sul suo sito, annunciando “un passo di lato”, parlando di “stanchezza fisica e mentale”.

Ha poi chiesto scusa “a magistratura, carabinieri, prefettura” e ha annunciato e di volersi dedicare alla famiglia. “Per me è l’ora di cambiare – ha scritto –  lo devo a mio figlio, a mia moglie, a mio padre e a mia madre. E a me stesso. Non getto la spugna. Spengo solo l’interruttore per evitare il corto circuito. Vi ho spiegato in gran parte perché. So già che in tanti non mi crederanno. Fa nulla. Vi saluto col biglietto d’addio di uno scrittore italiano sottovalutato: “Non fate troppi pettegolezzi”.

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