You are here
Scuole, petizione Unsic a 18mila firme per il rinvio del ritorno in classe Attualità 

Scuole, petizione Unsic a 18mila firme per il rinvio del ritorno in classe

Tanti i campani che hanno firmato la petizione Unsic, a quota 18mila, per il rinvio dell’apertura delle scuole prevista per il 7 gennaio. Tutti temono la crescita del numero dei contagi. Chi la collega ai trasporti, chi agli assembramenti davanti a scuola, chi al sovraffollamento nelle classi e chi all’imprudenza dei ragazzi. Qualcuno segnala l’impossibilità di aerare a sufficienza i locali in pieno inverno. Altri benedicono la didattica a distanza, che permette a docenti e studenti di lavorare con profitto e senza rischi. Non mancano coloro che propongono l’immediata vaccinazione per tutta la popolazione scolastica. E addirittura c’è chi propone, nel caso di riapertura, di intentare cause contro il governo per attentato alla salute pubblica, citando anche l’articolo 452 del codice penale. Sono migliaia i commenti e le proposte a margine della petizione promossa dal sindacato datoriale Unsic per rinunciare alla riapertura delle scuole superiori in presenza il 7 gennaio. Le adesioni hanno raggiunto quota 18mila. Tantissime dalla Campania. E cosa scrivono i nostri corregionali sull’argomento? Vediamo qualche osservazione nel dettaglio. I più scrivono che tornare a fare didattica in presenza, vista anche l’esperienza negativa dei mesi scorsi, rappresenti un rischio troppo alto per tutti. Vincenzo T. di Napoli ricorda che la salute è la priorità, Anna F. della provincia di Benevento profetizza che la riapertura delle scuole porterà alla terza ondata, Rocco G. di Napoli si sofferma sul fatto che a gennaio pagheremo le conseguenze delle festività natalizie, Ada M. di Caserta invita ad avere pazienza per qualche altro mese per riassaporare poi la vita “normale”, mentre Graziella V. di Napoli osserva: “Perché rischiare se abbiamo la Dad come valida alternativa alla didattica in presenza?”. Giudicano positivamente la Dad anche Clelia P. di Salerno, evidenziandone la capacità di assicurare continuità rispetto alla scuola in presenza con classi e docenti in quarantena, Iva F. di Salerno, convinta che la didattica a distanza sia “vera didattica”, Ciro I. di San Giuseppe Vesuviano e Mariagrazia C. di Aversa che ricorda come con la Dad “si studi lo stesso e in sicurezza”. Esalta la Dad anche un insegnante diacono di Nola. Rodica P. di Salerno: “La didattica a distanza funziona”. Amalia S. di Napoli: La Dad è scuola, noi non ci siamo mai fermati. Bisognerebbe potenziate la Dad offrendo a tutti la possibilità di avere giga e pc”. Ramona E. di Napoli auspica l’estensione della Dad a tutti i gradi scolastici. Spiega: “Ho tre bambini, due in prima elementare e una in prima media, che sono stati in quarantena a scaglioni. Questa non è né vita e né scuola”. Racconto personale anche per Alberto L. di Castellammare di Stabia: “Mio figlio ha frequentato in presenza a settembre e dopo un paio di giorni si è reso conto che le norme anti-covid impongono tanti limiti da vanificare i vantaggi della didattica in presenza”. Esperienza personale anche per Nicola M. di Acerra: “Sono affetto da gravi patologie. Ditemi voi con che coraggio posso mandare i miei figli a scuola?”. Molti pongono l’accento sui problemi che in Campania sono accentuati, come il sovraffollamento delle aule e i disservizi nei trasporti. Lo fanno Maria F. di Agnano, la quale denuncia anche la mancanza di spazio aggiuntivo dove poter dividere le classi numerose, Pietro S. di Battipaglia, che avrebbe preferito gli aereatori in classi sovraffollate rispetto ai banchi a rotelle, Piera D.A. di Napoli, convinto che i contagi asintomatici in classi affollate siano inevitabili, e Sonia L. di Pagani, la quale ricorda le tante scuole fatiscenti del territorio. Paola M. di Paestum: “Trenta persone in classe per 6 ore di seguito: non sono assembramento?”. Qualcuno cita la campagna vaccinale. Come Biagino Z. di Avellino: “Facciamo partire prima il vaccino e poi si vedrà!”. Yvonne C. di Casalnuovo di Napoli è efficace nella sua sinteticità: “Dico no alle riaperture perché non ci sono i presupposti”. Così come Maurizio C. di Napoli: “Il rientro a scuola in presenza è prematuro”. Annalisa L. di Benevento chiede che sia preso in considerazione l’annullamento dell’esame di Stato, come in Francia. Un paio di docenti raccontano la drammatica esperienza con il Covid. Immancabile l’ironia. Amedeo C. di Napoli: “Sono un semplice prof, ogni giorno attraverso quattro comuni e non ho l’auto blu come te, cara ministra”. Obiettivo della petizione, indirizzata al premier Conte e alla ministra Azzolina, è di raggiungere 25mila adesioni prima del 7 gennaio (http://chng.it/KYtCG7d8).

scritto da 







Related posts