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Scuola, le Regioni sconfessano il Governo con lo slittamento del rientri in classe Attualità Primo piano 

Scuola, le Regioni sconfessano il Governo con lo slittamento del rientri in classe

Il 7 gennaio è stata la giornata del rientro a scuola per 5 milioni di studenti dopo la pausa natalizia: sono tornati in classe, con poche eccezioni, i bambini delle materne, delle elementari e i ragazzi delle medie di quasi tutta l’Italia, compresi gli studenti delle seconde e terze medie che in alcuni territori non hanno frequentato per diverse settimane prima di Natale perchè in zone rosse o in Regioni i cui presidenti (come in Piemonte) avevano emanato ordinanze restrittive rispetto alla normativa nazionale. Ma intanto si allunga la lista delle regioni che hanno deciso di inasprire la stretta per il ritorno in aula al 50% degli alunni delle superiori, «disattendendo» la linea del governo che aveva indicato la data dell’11 gennaio. Nelle ultime ore, a smentire gli annunci del governo sono stati ben 14 presidenti di Regione. Niente ritorno a scuola lunedì prossimo, ma slittamenti quasi ovunque. Rientro fissato per il primo febbraio in Calabria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche, Calabria; il 25 gennaio in Campania, Emilia Romagna e Lombardia; il 23 in Umbria e il 18 gennaio nel Lazio, in Molise, in Liguria e in Piemonte. La Puglia stabilisce il 15 gennaio e solo la Toscana sembra ancora possibilista sul ritorno lunedì prossimo. Ma si naviga a vista, con la Sicilia che decide la sospensione delle lezioni fino al 30 gennaio.

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