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Scafati, Grimaldi (Pd): “Sulle farmacie comunali c’è il segreto di Stato del sindaco” Provincia Provincia e Regione 

Scafati, Grimaldi (Pd): “Sulle farmacie comunali c’è il segreto di Stato del sindaco”

“A Scafati siamo passati dal Codice Di Saia al Codice Salvati. La risposta del Sindaco alla nostra interrogazione sulle Farmacie comunali, infatti, è una sommatoria vergognosa di assenza di trasparenza, di opacità e incapacità amministrativa, di mancato rispetto delle norme. – spiega il capogruppo dei democratici e progressisti Michele Grimaldi- Innanzitutto, il Sindaco ribadisce che non sa o non vuole dire, chi abbia gestito, chi abbia determinato e chi abbia monitorato le entrate, le spese e il magazzino – dall’uscita di Scafati dal Consorzio Farmaceutico Intercomunale ad oggi – dei cinque centri di costo rappresentati dalle farmacie comunali. Che per tre anni sono risultati in perdita, ma mai ricompresi nel bilancio dell’Ente.

Inoltre, il Sindaco non sa o non vuole dire, come l’Ente abbia intenzione di coprire in bilancio le uscite (ad oggi non previste dai bilanci) relative al ristoro per il recesso e ai bilanci in rosso delle cinque farmacie comunali, senza contare i mancati introiti della vendita. Parliamo di una cifra che si aggira tra la prima e la seconda voce intorno ai 10 milioni di euro: e tutto ciò con il consuntivo 2021 che se tutto andrà bene verrà approvato con un mese di ritardo, ed il previsionale 2022-2024 che dovrebbe essere approvato entro fine maggio ma del quale non vi è ancora traccia.

Ancora, il Sindaco non sa o non vuole dire, quali saranno le procedure di vendita delle cinque farmacie comunali, tenendo all’oscuro il Consiglio comunale delle modalità, delle clausole sociali, della vicenda del personale.

Infine, vicenda gravissima, il Sindaco inventa il “Segreto di Stato” sugli atti del Comune, non volendo informare un Consigliere comunale su quali sono le azioni che l’Ente intende o intenderà intraprendere per contestare il Decreto del Tar, che lo condanna al pagamento di quasi due milioni di euro al CFI: e cioè il Sindaco non sa o non vuole dieci se ritiene opportuno il ristoro, perché non è mai stata firmata una convenzione, quali siano le trattative e gli accordi intercorsi tra il Comune ed il Consorzio Farmaceutico Intercomunale in questi anni.

Ci troviamo dinanzi ad una situazione gravissima, di opacità e incapacità amministrativa, con i cittadini scafatesi che staranno costretti a pagare di tasca propria gli errori, la sciatteria e l’ambiguità del Sindaco”.

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