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Sarno, annullata interdittiva antimafia per azienda funebre Provincia Provincia e Regione 

Sarno, annullata interdittiva antimafia per azienda funebre

Ditta Funebre chiusa dal Comune perché vicina al clan camorristico ‘Matrone’ di Scafati: Il Tribunale annulla il provvedimento e l’interdittiva antimafia per l’assenza di un contraddittorio tra la Prefettura di Salerno e l’impresa. La questione riporta puntoagronews è legata all’inchiesta coordinata dal Pm della Direzione Investigativa Antimafia, Francesco Rotondo, in cui era emerso che la ditta funebre sarnese di Mancusi avrebbe avuto dei rapporti con le aziende dei Matrone di Scafati, legate principalmente ad Antonio, detto Michele, figlio di Francesco il boss, conosciuto come ‘Franchino la belva’.

Sulla base delle indagini condotte dalla Dda di Salerno, nello scorso mese di febbraio la Prefettura di Salerno aveva emesso le conseguenti interdittive antimafia per alcune ditte dell’Agro, tra cui quella di Mancusi. Successivamente, l’interdittiva antimafia è stata trasmessa anche al Comune di Sarno, guidato dal Sindaco Giuseppe Canfora. Il Municipio sarnese, a sua volta, aveva disposto la revoca ad horas del ‘titolo abilitativo all’esercizio di impresa funebre’ rinnovato e dichiarato la ditta ‘non più autorizzata all’esercizio di impresa funebre’.

Al riguardo, l’imprenditore Mancusi ha azionato un ricorso al Tribunale Amministrativo di Salerno per l’annullamento dei provvedimenti impugnati contro il Comune e l’Ufficio territoriale di Governo. La vertenza si è conclusa con la sentenza del 20 luglio con la quale il Tar ha ritenuto che ‘L’annullamento della presupposta interdittiva della stessa Sezione del 12 giugno scorso ha comportato la caducazione del presupponente provvedimento impugnato di revoca dell’abilitazione’, e, per tale ragione, ha annullato la revoca del titolo abilitativo di impresa funebre che era stata disposta dal Comune di Sarno.

La sentenza menzionata dal Tar nel verdetto fa riferimento ad una precedente vertenza con cui erano state annullate le interdittive antimafia della Prefettura di Salerno. Nel caso di specie, i giudici hanno annullato l’interdittiva poiché ‘La Prefettura non ha garantito il contraddittorio procedimentale, oggi obbligatoriamente previsto dall’art. 92, comma 2 bis, D.Lgs. 159/2011, con cui la parte ricorrente avrebbe potuto fornire utili elementi per escludere la sua presunta contiguità soggiacente o compiacente, o per dimostrare il collegamento solo occasionale con l’organizzazione criminale”.

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