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Sanità in Campania, bocciatura sui livelli di assistenza Politica 

Sanità in Campania, bocciatura sui livelli di assistenza

Il Ministero della Salute ufficializza la bocciatura della Campana nell’erogazione dei Lea, pur certificando un consistente balzo avanti nell’ultimo anno. E dal dicastero guidato dalla ministra Grillo, filtra la volontà di un rapido avvicendamento del governatore-commissario De Luca, applicando la legge sull’incompatibilità approvata il mese scorso dal Governo giallo-verde. Ma contro la norma la giunta di Palazzo Santa Lucia ha deciso di ricorrere alla Consulta, sollevando un conflitto di attribuzione. Sulla scacchiera della sanità, insomma, la partita è giunta allo snodo finale. Sullo scenario incombe quanto si sapeva da tempo: nei livelli essenziali di assistenza, la rincorsa della Regione si ferma a 7 metri dal traguardo. Un risultato che potrebbe strappare giudizi benevoli, se non piombasse nel pieno della richiesta di uscita dal commissariamento. Sul rientro nella gestione ordinaria, dopo 10 anni, De Luca si gioca molto. Al punto da muoversi d’anticipo.

I numeri dei Lea. Non sorprende il quadro nazionale dei Lea: sotto la soglia minima di 160 punti, ci sono Campania, Valle d’Aosta, Sardegna, Calabria e la Provincia Autonoma di Bolzano. Tuttavia, Valle d’Aosta, Bolzano e Sardegna sono escluse dalla verifica degli adempimenti indispensabili per accedere al maggior finanziamento (3%) del Servizio sanitario nazionale. Dunque, i riflettori sono soltanto su Campania e Calabria. «Entrambe sottoposte a regime commissariale – specifica il ministero presentano una situazione differente. Mentre la Calabria raggiunge un punteggio inferiore rispetto all’anno precedente (136, ndr ), la Campania ha un punteggio migliorativo anche se non raggiunge ancora il livello minimo accettabile». Le tabelle attestano che, nel 2017, la Campania è a 153 punti. Erano 124 l’anno prima. Il salto di 29 punti in 12 mesi, però, non muta il giudizio: è sempre inadempiente. L’andamento del quinquennio, peraltro, testimonia un percorso ondivago: nel 2013 e 2014 (rispettivamente 136 e 137 punti), la Campania viene considerata «adempiente con impegno», classe intermedia non ancora sufficiente. Tuttavia, nel 2015 c’è il crollo: 106 punti. Ad oggi, la sanità campana strapperebbe la promozione – anche a 153 punti – se nella griglia Lea non si rilevasse alcun indicatore critico. Però, così non è. Fonte la Città di Salerno

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