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Salerno: l’impianto di compostaggio torna in funzione a ottobre Politica 

Salerno: l’impianto di compostaggio torna in funzione a ottobre

A partire da ottobre i rifiuti organici di Salerno saranno conferiti nuovamente all’impianto di compostaggio della zona industriale. In realtà, da quando a luglio la Regione ha dato il via libera a tutte le autorizzazioni, si sta già lavorando il materiale che era rimasto dalla gestione di Daneco, mandata via dall’Amministrazione e sostituita dalla partecipata Salerno Pulita. In eredità erano rimaste 1.500 tonnellate di umido semilavorato e 1000 tonnellate di compost. «In questi mesi – spiega l’amministratore unico di Salerno pulita, Raffaele Fiorillo – abbiamo vagliato il materiale semilavorato e ora, dopo aver fatto partire e aggiudicato la gara possiamo iniziare a mandare in discarica anche i sovvalli, cioè gli scarti della lavorazione ». La destinazione sarà la Puglia e – a meno di ritardi per l’affollamento delle piattaforme di conferimento – in pochi giorni dovrebbe essere smaltito. Intanto alcune ditte stanno acquistando il compost. «Abbiamo attuato procedure rigorose e trasparenti – assicura l’amministratore unico – e in questi ultimi giorni abbiamo consegnato all’Arpac tutta la documentazione». Per poter aprire effettivamente ed entrare a regime lavorando la frazione umida che arriva da Salerno, è necessario anche avviare la fase di collaudi dei nuovi macchinari. Operazione che va fatta con organico “nuovo”, quindi non può essere utilizzata la spazzatura che c’era già. Secondo le valutazioni dell’amministratore di Salerno Pulita, alla fine del mese di settembre si concluderanno i test e si potrà partire. «Stiamo lavorando su un doppio binario, così da accelerare ulteriormente i tempi: abbiamo fissato i collaudi con gli organi preposti e contemporaneamente – spiega Fiorillo – stiamo lavorando l’eredità che ci era rimasta dalla passata gestione». Da quando l’impianto è stato chiuso – due anni fa – l’organico della città capoluogo è stato portato nel sito di Sardone, gestito dalla Gesco a Giffoni. Conferimento che costa 155 euro a tonnellata. Quando, invece, sarà riaperto l’impianto il costo scenderà a 108,65 euro a tonnellata, così come era per la passata gestione dell’impianto. Due anni di stop alle attività che sono serviti per riscrivere radicalmente la filiera e a Salerno pulita per svolgere una serie di interventi necessari al ripristino della funzionalità dell’impianto, in particolare, sono state messe in campo tutta una serie di operazioni di sgombero, oltre che lo smaltimento di sovvalli e percolato nonché quelle di manutenzione ordinaria e straordinaria. Inoltre, in questo lasso di tempo, la società in house ha dovuto procurarsi tutta la documentazione per poter svolgere regolarmente l’attività di smaltimento dell’umido. La decisione di affidare l’impianto a Salerno pulita scaturisce dalle inadempienze della Daneco che ha costruito e gestito l’impianto, al punto da non garantire più la buona riuscita delle prestazioni richieste. Il contratto è stato quindi rescisso e l’Amministrazione ha deciso di affidarlo direttamente ad una sua società. L’impianto della zona industriale fu inaugurato nel 2013, lavora in assenza di ossigeno per evitare il diffondersi di cattivi odori e brucia i gas trasformandoli in energia elettrica, oltre a produrre ammendante per l’agricoltura. In tutto è costato poco più di 16 milioni, il resto del finanziamento di 23 milioni è finito soprattutto in espropri e lavori accessori. La sfida successiva sarà quella di curare con attenzione la qualità dell’umido che viene portato all’impianto. Il contributo dei cittadini sarà fondamentale. Fonte: La Città di Salerno

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