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A Salerno altre sei autopsie, su 12 corpi ci sono i segni di frustate e bruciature Cronaca Primo piano 

A Salerno altre sei autopsie, su 12 corpi ci sono i segni di frustate e bruciature

C’è anche una ragazza incinta tra le 26 giovani donne arrivate già morte sulla nave spagnola attraccata a Salerno lo scorso 5 novembre. Il professore Antonello Crisci, insieme al suo pool, ieri ha concluso altre sei autopsie, arrivando così ad esaminare 12 corpi. Due di queste giovani vittime, in giornata, sono state riconosciute, una dal marito che viaggiava con lei e una dal fratello. Sui corpi non vi è traccia di violenze sessuali.

Ma ci sono vecchie tracce di frustate e bruciature. Alcune erano state infibulate in tenera età. Si presume, quindi, che non tutte siano di religione cattolica. Questi segni, queste antiche lacerazioni e mutilazioni raccontano, insomma, un dramma muto che nessuno potrà rivelare al posto loro. Due di loro, però, almeno, sono uscite dall’anonimato e, invece di essere identificate con un cartellino numerico, hanno un nome.

Il Ministero per gli Affari esteri e la Diaspora in una nota ha chiesto alle autorità italiane di “condurre indagini sulle cause della morte delle 26 ragazze”; ma poi, rivolgendosi ai giovani nigeriani, il governo ha detto ai giovani “di non credere alla promessa di chi spinge a intraprendere questi viaggi della speranza alla ricerca di terre più verdi, perchè sono viaggi che finiscono nella tortura, nella disperazione e spesso nella morte, come in questo caso”.

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