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Salerno, a Sala Abbagnano disposte le demolizioni per il condominio di viale dei Pioppi Attualità 

Salerno, a Sala Abbagnano disposte le demolizioni per il condominio di viale dei Pioppi

Il condominio  di viale dei Pioppi, a Sala Abbagnano, noto come edificio “Casa con vista”, perde l’ultimo piano, mentre la torre in ferro sarà accorciata di circa sette metri. È quanto deciso  dal giudice civile Bartolomeo Ietto del tribunale di Salerno che, pronunciandosi sul ricorso dell’avvocato Bernardo Altieri , parte in causa, difeso dall’avvocato Gianfranco Mobilio , lo ha accolto parzialmente, soprattutto nella parte in cui riconosce i diritti di servitù esistenti e ordina la demolizione delle opere eseguite in eccesso. Si tratta, ovviamente, di una provvedimento provvisorio al quale la società “Casa con vista”, che ha demolito la preesistente villetta, originariamente di proprietà del professor Pietro Mastrogiovanni per farne un moderno fabbricato, potrà comunque appellarsi. Dall’ordinanza firmata dal giudice Ietto nei giorni scorsi si legge anche che dovrà essere demolita sui singoli piani restanti le superfici, rispettivamente, di 176,43, 116,36 e 118,40 metri quadrati. E ancora dovrà andare giù il muro di confine per una lunghezza di circa 25 metri. Insomma, una grossa sforbiciata a quello che è il progetto iniziale promosso e realizzato dalla società immobiliare per farne una casa di lusso. E non è l’unico “taglio” disposto dal Tribunale perché c’è una precedente ordinanza, su istanza dell’ingegnere Gian Paolo Vitolo , altro confinante, che prevede sull’altro versante un abbattimento di tutti i piani per il rispetto delle distanze tra i fabbricati. Le ordinanze del Tribunale civile, come prevede la legge, prescindono dalla presunta responsabilità penale di abuso d’ufficio, per il quale pende il giudizio davanti alla competente autorità giudiziaria. Le demolizioni – fatto salvo il ricorso di appello scrive la Città – dovranno essere eseguite da coloro i quali saranno proprietari dell’immobile al momento dell’esecuzione, ai quali spetta anche l’onere del pagamento dei danni provocati dalla costruzione, che saranno quantificati dal giudice. Per ben due volte, negli anni scorsi, il fabbricato era stato sottoposto a sequestro penale preventivo. Secondo la Procura, che contesta l’esecuzione di lavori abusivi, c’è stato«uno sbancamento più ampio del terreno e la realizzazione di una maggiore superficie». Inoltre, secondo il pm : «Non è possibile il rilascio di autorizzazione paesaggistica in sanatoria quando il manufatto ha determinato la creazione o l’aumento di superfici o di volumi». Secondo i consulenti della Procura, si stava realizzando circa il triplo dei volumi consentiti dal permesso a costruire, peraltro in luoghi sottoposti a vincolo paesaggistico e in piena zona sismica. Il processo penale è nella fase istruttoria. Il dibattimento pende dinanzi al giudice Domenico Diograzia . A giudizio sono la dirigente comunale Maria Maddalena Cantisani , il funzionario Martino Curcio e il collega Ernesto Laurenza . Gli altri imputati per abusivismo edilizio sono il committente Angelo Viscido , il direttore dei lavori Giuseppe Casilli e il costruttore Luigi De Martino.

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