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Salernitana, Sousa: “Con l’Udinese vorrei vedere l’Arechi pieno di famiglie” Calcio Primo piano Salernitana Sport 

Salernitana, Sousa: “Con l’Udinese vorrei vedere l’Arechi pieno di famiglie”

“Spero di vedere l’Arechi pieno, vorrei vedere tutte le famiglie di Salerno dentro lo stadio con tanti bambini gioiosi per applaudire il lavoro che i nostri ragazzi stanno facendo in campo. L’Udinese è una squadra che da diversi anni fa cose buone, ha una stabilità nelle infrastrutture e nelle idee che gli permette di vendere giocatori importanti a squadre di alto livello e continuare a crescere. Sono un allenatore di processi e mi piace tantissimo costruire progetti lunghi ma purtroppo gli allenatori dipendono dai risultati che sono una componente variabile”. Queste le parole del tecnico granata Paulo Sousa intervenuto alla vigilia di Salernitana – Udinese.

“La Società è presente tutti i giorni e il futuro si costruisce quotidianamente. L’idea del mio modello di gioco, delle caratteristiche dei giocatori e di quello che vogliamo fare è molto chiara. Bisogna dare più stabilità ai calciatori che sappiamo cosa possono dare e valutare le possibilità sul mercato per fare un passo ulteriore. Tutti i giorni lavoriamo per competere con gli altri e crescere nel nostro coraggio e nel nostro piano strategico. L’idea principale è di trattenere i giocatori che sappiamo cosa possono portare alla squadra. Bisogna essere equilibrati nella costruzione della rosa”.

“Adesso non esiste più la pressione del risultato ma deve esserci sempre la pressione positiva di superarci e migliorarci ogni giorno. Peccato che il campionato stia finendo perché amo fare questo mestiere e mi piace lavorare ogni giorno con questi ragazzi. Credo non ci sia niente di meglio che lavorare nel calcio, è una scuola di vita per renderci più felici. Tutti abbiamo bisogno di una vacanza e di rinnovare energie mentali e fisiche. Molti calciatori dopo la fine del campionato dovranno giocare in nazionale con diversi contesti prima di prepararsi per il loro rientro nel ritiro estivo. Vorrei che anche i ragazzi avessero le loro vacanze meritate per poi tornare pronti per lavorare su concetti chiari. La mia metodologia di allenamento comporta una prima settimana di adattamento all’intensità e ai carichi di lavoro per poi partire come lavoriamo abitualmente durante tutta la stagione”.

Il mister ha quindi concluso: “La paura del risultato non deve sovrapporsi alla crescita del calcio italiano attraverso i giovani. Quando si ha una stabilità maggiore l’inserimento dei giovani è più facile e avviene più serenamente. I giovani devono stare in campo se lo meritano e lavorano nel modo giusto. La Società ha l’idea di avere una struttura propria per sviluppare un modello di gestione sportiva capace di far crescere tutto il club. Credo molto in questo progetto, è importante avere strutture e risorse umane di livello in ogni reparto”

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