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Salernitana, Calaiò: “In campo undici uomini” Calcio Salernitana Sport 

Salernitana, Calaiò: “In campo undici uomini”

“In campo 11 uomini”. Il grido di battaglia arriva da Emanuele Calaiò, uno degli elementi più esperti della rosa della Salernitana. L’attaccante siciliano ha preso parte alla conferenza stampa alla vigilia della gara d’andata dei playout con il Venezia. “Come ho già detto tempo fa, i programmi e i progetti erano sicuramente diversi, è normale la delusione dell’ambiente, noi per primi ci prendiamo la responsabilità. Ho vinto 4 anni di serie B, quando ero a Catania ero in una squadra più forte di quelle, e stavamo retrocedendo. Ci sono stati cambi di allenatori, la diserzione dei tifosi, abbiamo giocato in condizioni mentali non ottimali. Abbiamo ora la possibilità di riscattarci, e riabbracciare la tifoseria, e far passare loro il centenario nel migliore dei modi. Per me queste due gare saranno tutta una questione di testa, più che di tattica e di moduli. Vincerà chi ci metterà il cuore. Non abbiamo mai smesso di allenarci, lo dobbiamo fare soprattutto per noi, come squadra. Solo io so quanto abbiamo sofferto, vogliamo togliere di mezzo l’anno disastroso. Io chiederei l’appoggio di tutti, non so come finirà, ma sicuramente sarebbe bello partire con il sostegno della tifoseria. Rispetto alla gara con il Cosenza, dovremo stare attenti a non prendere gol, cercare di vincere e avere al ritorno due risultati su tre a disposizione. Io sono stato squalificato l’anno scorso, so come funzionano queste cose. Ho detto ai ragazzi di attaccare la spina, perché ero convinto che i playout si sarebbero disputati. Le istituzioni volevano che si fossero disputati gli spareggi, per cui l’ho detto ai miei compagni. Purtroppo per come si è messo quest’anno, la salvezza potrebbe essere la nostra Champions League. È brutto sentir dire che la Salernitana è morta, alcuni giocatori l’hanno definita squadra materasso. Ognuno di noi deve dare qualcosa in più”. Sulla salvezza diretta, sfumata giornata dopo giornata. “Ci bastava fare solo un punto? Sicuramente, alcuni giocatori hanno avuto paura, dal punto vista mentale. Io ho 37 anni e ne ho giocate tante di partite così, forse magari altro hanno accusato la pressione, o la lettura delle gare. In alcuni momenti andava difeso il pareggio, in altri si doveva spingere”Sulla vicenda Micai“La questione Micai ci ha un po’ scombussolato, un conto sono parolacce e insulti, uno schiaffo e un’altra cosa. È come se l’avessimo preso noi, Alessandro è grande, ha esperienza, ha giocato in piazze particolari. Dispiace perché aprire le porte era stato fatto per i tifosi, c’erano tanti bambini con i genitori, non era il momento”. 

mm

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