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Russia 2018, Italia-Svezia 0-0. Azzurri fuori dai Mondiali Italia e Mondo 

Russia 2018, Italia-Svezia 0-0. Azzurri fuori dai Mondiali

Russia 2018 addio: Italia-Svezia finisce 0-0 e sfuma così il sogno Mondiale. Allo stadio San Siro lo spareggio è una disfatta per gli Azzurri che escono fuori dalla competizione del prossimo anno. E’ la prima volta da 60 anni che l’Italia non si qualifica per la fase finale della Coppa del Mondo.

”Siamo profondamente amareggiati e delusi per la mancata qualificazione al Mondiale, è un insuccesso sportivo che necessita di una soluzione condivisa e per questo ho convocato domani una riunione con le componenti federali per fare un’analisi approfondita e decidere le scelte future”. Carlo Tavecchio, n.1 della Federcalcio, alle prese con l’uragano della mancata qualificazione al Mondiale, confida all’Ansa, mentre è in partenza per Roma, la tristezza per la situazione, interrompendo la pausa di riflessione dopo il ko con la Svezia.

Solo lacrime e delusione sul campo al termine della partita.

Ecco le pagelle degli Azzurri:

BUFFON sv: assiste senza parare al naufragio del suo sogno Mondiale, e all’epilogo della sua carriera azzurra

BARZAGLI 5 : difende di testa su tutti i lanci lunghi del portiere Olsen, poi in pratica e’ libero di impostare come un terzino, anche se gli manca spinta e piede giusti

BONUCCI 5: in maschera nel suo stadio, e’ anche lui libero di impostare come un vero regista arretrato, in linea con Jorginho e spesso ritarda il passaggio. Poi si toglie la maschera per dare la carica, ma e’ tutto inutile

CHIELLINI 5 : come i due compagni di reparto, ha lo spazio per spingere e lo fa con forza fisica, dalla mezzora in poi. Si trova al tiro a inizio ripresa, ma sul destro che non e’ il suo piede

CANDREVA 5: tiene largo il gioco a destra, fa fatica a trovare spazi tranne quando Parolo trova la distanza giusta per le triangolazioni che lo lanciano nello spazio. Dal 31′ st

BERNARDESCHI 5: chiamato a metterci la giocata giusta, non a trova mai nella selva di maglie gialle

PAROLO 5 : corsa e profondità, stavolta con l’aiuto di Jorginho trova tempi più adatti al suo gioco. Reclama un rigore nel primo tempo, poi ‘ruba’ un tiro a Immobile che se lo era creato e alza troppo la mira. Poi cala con i minuti

JORGINHO 6 : visione di gioco, tecnica, rapidità di pensiero, perfino un pizzico di piu’ dei tempi dei suoi vicini di gioco. Splendido il pallone col quale pesca nel primo tempo Immobile in area. Nell’assedio finale diventa un pesce fuor d’acqua, perche’ gli spazi per passaggi filtranti sono tutti chiusi

FLORENZI 6: tanta corsa e poca concretezza, ma prova a illuminare la serata nel finale di primo tempo con un dribbling e tiro secco in area che Olsen toglie dalla porta. Nella ripresa una bella girata al volo sfortunata e un tiro alla mezzora che andava sfruttato meglio

DARMIAN 4.5: tanti spazi da quella parte, mal sfruttati nel primo tempo quando non alza mai la palla nel modo giusto. Dal 18′ st

EL SHAARAWY 6: dà verve all’attacco azzurro sulla sinistra e scarica nel finale il sinistro sui pugni di Olsen

IMMOBILE 5 : cerca lo spazio per la sua fame di gol, lo trova un paio di volte, prima dal fondo linea cogliendo l’esterno della porta poi fermato da Olsen e Granqvist sulla linea su assist di Jorginho

GABBIADINI 6: tecnica e posizione mettono in difficolta’ la difesa svedese, che quasi sempre non sa dove prenderlo. Gli manca pero’ la stoccata finale. Dal 18′ st

BELOTTI 5: forza fisica e poco piu’, gli manca la brillantezza

All. VENTURA 4: Aveva detto che i conti si sarebbero fatti dopo lo spareggio: purtroppo non tornano né i suoi, né quelli degli italiani. E’ mancato il risultato ma c’è una logica in tutto questo, sebbene stasera la squadra qualche occasione l’abbia creata. Il modulo 3-5-2 lui l’ha subito, e però anche con il 4-2-4 finale non è che si siano viste grandi cose: mai una idea di gioco avanzato, mai una sovrapposizione. Vero che non ha avuto un periodo lungo a disposizione nella sua gestione per preparare la squadra, ma qualche cosa con più appeal era lecito attendersela. Per non parlare della gestione dei nomi da inserire in formazione: scelte sistematicamente incoerenti, dalla botta presa con la Spagna a Madrid in poi. Ha un contratto ricco per altri due anni, però la mancata qualificazione al mondiale costò la panchina a una leggenda del calco italiano come Alfredo Foni, campione del mondo e medaglia d’oro olimpica.







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