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Ritorna il rito del “buco”, a Salerno è allarme eroina Cronaca 

Ritorna il rito del “buco”, a Salerno è allarme eroina

L’eroina torna ad invadere Salerno e provincia. Sono aumentati gli assuntori e di conseguenza i sequestri di questa sostanza stupefacente, un’escalation iniziata nel 2016. Incrementati anche i casi di overdose, per fortuna senza esito mortale. L’ultimo episodio nella tarda serata di venerdì scorso. Una ragazza trovata al primo piano interrato del parcheggio pubblico di via Orazio Flacco a Pastena, immediatamente soccorsa da un’ambulanza del 118. Di casi del genere ce ne sono stati almeno una ventina negli ultimi sei mesi. Il target è di persone, uomini e donne, che hanno iniziato ad assumere eroina tra il 2015 e il 2016, spesso laureate e senza problemi economici. A testimoniare il ritorno del terrore degli anni Settanta – Ottanta sono le diverse operazioni delle forze dell’ordine. Una delle zone di maggiore spaccio di eroina è quella tra Fratte e il Carmine. In quest’area, nell’ambito di un’inchiesta della procura di Nocera Inferiore, i carabinieri di Mercato San Severino hanno scoperto una poderosa vendita di droga sotto al ponte dell’autostrada in via Cristofaro Capone e nel parcheggio nei pressi di piazza Onofrio Coppola, alle spalle di via Calata San Vito e di viale Gramsci. E sempre in zona i carabinieri e la polizia hanno messo a segno quattro arresti di spacciatori, tra cui una donna, tutti tra via Calata San Vito e la parte alta del Carmine e a ottobre nei pressi di parco Pinocchio. Droga poi consumata non molto distante, come dimostrano, ad esempio, le siringhe più volte ritrovate tra via Antonio Trucillo, via Raffaele Cavallo e via Francesco Paolo Lettieri, tanto da spingere i residenti, nei mesi scorsi, a chiedere l’intervento della Questura.

L’eroina viene spacciata anche nella zona Orientale (come confermano gli arresti in via De Mille, ad esempio), ma pure trapiazza Matteo Luciani e i giardini di via Benedetto Croce. Extracomunitari sono stati arrestati, invece, mentre erano in azione a lungomare Trieste ma non mancano gli italiani, come hanno dimostrato i fermi di varie persone a settembre scorso e nell’agosto precedente. E a maggio fu scoperto un traffico (sei arresti) che partiva da Salerno e riforniva gli assuntori di eroina nel potentino. E a inizio di maggio scorso ci furono 18 arresti tra Salerno, Bellizzi e l’area torrese per il traffico tra le altre di questo tipo di droga. Un ritorno dell’eroina che in città risale almeno al 2015, tanto da destare l’attenzione del clan Panella – D’Agostino, con il gruppo dei Marigliano che nel 2016 avrebbe avuto una quarantina di giovani pronti a vendere la droga a Fratte e nella zona orientale, acquistata nel Napoletano. Un’evidenza emersa dalle indagini nel 2016 e culminate nel novembre scorso con pesanti condanne. Ma “farsi una pera” non torna a sentirsi dire solo a Salerno ma anche a Pontecagnano, Battipaglia, Agropoli, Sapri, Vallo della Lucania, Campagna, Mercato San Severino, Nocera, Cava de’ Tirreni, Castel San Giorno e Scafati, con numerosi arresti. Insomma il fiume di eroina inonda nuovamente anche la provincia di Salerno. I dati del ministero dell’Interno dal primo gennaio al 31 dicembre 2017 vedono 1.223 segnalazioni totali di assuntori di stupefacenti in provincia di Salerno e aumentano quelli che fanno uso di eroina. A fronte di questo incremento le politiche di contrasto sono limitate e spesso le forze dell’ordine e la magistratura rimangono le uniche a contrastare la diffusione delle droghe. Fonte: La Città di Salerno

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