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Rissa tra napoletani e salernitani in carcere a Fuorni: 13 arresti Cronaca Primo piano 

Rissa tra napoletani e salernitani in carcere a Fuorni: 13 arresti

Ufficiali di polizia giudiziaria in servizio presso il Nucleo Investigativo Centrale – Articolazione Regionale della Polizia Penitenziaria di Napoli, in collaborazione con la Squadra Mobile di Salerno, hanno dato esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Salerno, su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di 13 persone,(10 Salernitani, alcuni paganesi e 3 napoletani) all’epoca detenuti presso la casa circondariale di Salerno, accusati di gravissimi reati (tra cui rapina e plurimi episodi di resistenza e violenza a pubblico ufficiale).

La vicenda, relativa ad una vera e propria “guerriglia” tra bande di detenuti, trae origine da un’aggressione, non segnalata, subita da un detenuto di origini partenopee ad opera di alcuni detenuti del 2 piano sez. B, in gran parte di origine salernitana; a seguito di tale episodio il “gruppo” dei napoletani, il giorno 5 aprile 2019 aggrediva un altro detenuto, di origini salernitane, per vendicare l’accaduto. Questo episodio scatenava la violenta reazione del gruppo dei “salernitani” i quali, per vendicare il compagno di sezione, davano vita ad una vera e propria rivolta interna aggredendo gli agenti penitenziari, sottraendo loro, con violenza e per ben tre volte, le chiavi di accesso: una prima volta per far uscire i compagni di sezione, una seconda volta per fare accesso alla sezione contrapposta ed, infine, una terza volta, facendo ingresso nella sezione A dei “napoletani”, per ingaggiare con costoro una rissa e vendicare in tal modo lo “sfregio” subito.

La rapida successione degli episodi, il numero di detenuti coinvolti e il notevole spiegamento di forze per sedare gli scontri, danno la misura della gravità dei fatti e della situazione di caos e pericolo determinatasi all’interno del carcere, avendo i detenuti utilizzato mazze e altri oggetti atti ad offendere, ricavati dalla rottura degli arredi. Nel corso delle indagini, fondamentali, ai fini della ricostruzione degli eventi, le testimonianze degli agenti penitenziari, impegnati in quel momento a sedare la rivolta, nonché le immagini ritraenti lo stato di caos all’interno del carcere. La sezione interessata veniva, infatti, devastata dagli indagati, che distruggevano tutto ciò che trovavano, anche azionando un estintore er impedire la loro identificazione.

Grazie al pronto ed efficace intervento del personale in servizio, ivi compresa la direttrice al carcere salernitano, si riusciva a ripristinare l’ordine ed evitare più gravi conseguenze, in quanto gruppi contrapposti non riuscivano a venire in contatto.

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