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Rimedio al coronavirus, la tecnica di due salernitani efficace sull’uccisione del virus Attualità Primo piano Provincia e Regione 

Rimedio al coronavirus, la tecnica di due salernitani efficace sull’uccisione del virus

Una luce a led che ammazza il Covid-19. Letale per i microrganismi, perché agisce su determinate molecole (porfirine), ma sicura per l’uomo e i mammiferi, non agisce sul Dna e consentirebbe una sanificazione degli ambienti in maniera continua nel tempo.

Una tecnologia tutta campana, in particolare salernitana. Rosario Valles e Carmelo Cartiere sono due ricercatori salernitani che tre anni fa hanno inventato il dispositivo illuminante di sanificazione, brevettato e unico al mondo. La loro azienda, la Nextsense di Battipaglia, è citata nel comunicato stampa dal Ministero della Difesa. E proprio ieri sono stati resi noti i risultati dei test condotti dal Dipartimento scientifico del Policlinico Militare Celio di Roma sull’efficacia della tecnologia Led Biovitae: il picco di frequenze brevettato ha ucciso il 99,8% del Sars-Cov-2, e si è dimostrato efficace anche su batteri, spore, muffe e funghi con un’azione che provoca – a differenza degli Uv- un danno irreversibile alla struttura dei microrganismi.

“La struttura del Dipartimento scientifico del Policlinico Militare di Roma – afferma il ministero della Difesa – ha impiegato tutto il proprio personale fin dall’inizio dell’emergenza Coronavirus e ha avviato una serie di ricerche in collaborazione con altri enti che hanno portato a sequenziare i genomi virali responsabili della malattia Covid-19, grazie ad una collaborazione con l’Istituto superiore di sanità (Iss). I test attualmente in corso su questo dispositivo a favore della salute pubblica, in collaborazione con l’azienda italiana Nextsense, assumono particolare importanza considerata la necessità di controllare la diffusione del virus sterilizzando e sanificando le superfici gli ambienti. Le ulteriori prove verranno condotte nell’ambito di uno studio multicentrico che coinvolgerà altri laboratori militari europei (Germania e Svezia), sotto il coordinamento del Dipartimento scientifico del Policlinico Militare di Roma”.

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