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Reddito di emergenza: un’indennità da 400 a 800 euro per i disoccupati Economia Primo piano 

Reddito di emergenza: un’indennità da 400 a 800 euro per i disoccupati

L’articolo 87 del Decreto Rilancio prevede l’introduzione del tanto atteso Reddito di emergenza (Rem). Si tratta di una indennità pensata per le famiglie di disoccupati e sottoccupati messa in campo per chi ha subito le conseguenze della crisi economica legata all’epidemia da Coronavirus.

Il beneficio sarà erogato in due quote da 400 a 800 euro sulla base delle caratteristiche del singolo nucleo familiare.

Potranno beneficiarne i nuclei familiari che risiedono in Italia (senza vincolo temporale) privi di reddito, cioè composti da persone disoccupate o con un lavoro non regolare, o con un reddito inferiore a 400/800 euro mensili (a seconda della composizione del nucleo familiare).

 La misura è rivolta “ai nuclei familiari in condizioni di necessità economica” a causa dell’emergenza sanitaria e consiste in un “sostegno al reddito straordinario denominato Reddito di emergenza (Rem)”.

Il tetto di spesa per il 2020 è pari a 954,6 milioni di euro (Fondo per il Reddito di emergenza), superato il quale non sarà possibile stanziare ulteriori fondi per l’anno in corso.

Per accedere al Rem i nuclei familiari dovranno avere i seguenti requisiti:

-Residenza in Italia

-Reddito familiare nel mese di aprile 2020 inferiore all’importo del sussidio spettante quindi inferiore a 400/800 euro mensili

-Il patrimonio mobiliare del 2019 deve essere inferiore a 10mila euro, ma può essere incrementato di 5mila euro per ogni componente oltre al primo e fino a un massimo di 20mila euro. (il massimale è incrementato di 5mila euro in caso di presenza nel nucleo familiare di un componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza

-L’ISEE deve essere inferiore a 15mila euro.

-Rapporto di lavoro dipendente con retribuzione lorda non superiore al sussidio spettante.

A differenza dell’Reddito di cittadinanza non c’è nessuna condizione sul patrimonio immobiliare né sui beni durevoli.

Non avranno diritto al Rem i soggetti che si trovano in stato detentivo per tutta la durata della pena e coloro che sono ricoverati in istituti di cura di lunga degenza o in altre strutture residenziali a totale carico dello Stato o di altra amministrazione pubblica.

Il Rem, inoltre, non sarà compatibile con la presenza nel nucleo familiare di componenti che percepiscono o hanno percepito una delle indennità previste dal decreto Cura Italia.

Non potranno accedere al Rem nuclei familiari in cui siano presenti lavoratori dipendenti con retribuzione superiore alle soglie previste dal sussidio, autonomi e/o professionisti che abbiano fatto richiesta per le specifiche indennità per il Covid-19 (i 600 euro).

Il Rem non sarà altresì compatibile con la presenza nel nucleo familiare di componenti che siano al momento della domanda titolari di pensione diretta o indiretta ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità.

Vi è Incompatibilità anche per i percettori di reddito di cittadinanza e i lavoratori del settore domestico (per il quali il DL Rilancio ha introdotto una specifica indennità di 500 euro mensili).

Ogni quota del Rem è pari a 400 euro che vengono però moltiplicati sulla base della scala di equivalenza (che cambia in base alla composizione del nucleo familiare), fino a un massimo di 2, corrispondente ad 800 euro. Il tetto massimo può salire alla cifra di 2,1 nella scala di equivalenza nel caso in cui nel nucleo familiare ci sia un componente con condizioni di disabilità grave o non autosufficiente.

Per accedere al Reddito di emergenza e presentare domanda bisognerà attendere le indicazioni dell’INPS che predisporrà un apposito modello di domanda.

Le modalità saranno comunicate nei prossimi giorni sul sito istituzionale dell’Ente.

Le domande potranno essere presentate entro il prossimo 30 giugno 2020 anche tramite CAF e patronati.







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