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Reddito di cittadinanza, ecco come cambia dai 18enni ai residenti al Sud Attualità 

Reddito di cittadinanza, ecco come cambia dai 18enni ai residenti al Sud

Cambia il Reddito di cittadinanza nel 2023 Nell’ultima versione della Manovra vengono posti nuovi limiti. L’assegno sarà erogato per 7 mesi e non per 8 ed è saltato il riferimento alla cosiddetta «offerta congrua» . In più è prevista una novità anche per i più giovani che dovranno completare il percorso di studi per ottenere il sussidio. Con la stretta l’ufficio parlamentare di bilancio stima che a metà del prossimo anno potrebbe perdere il sussidio il 38,5% delle famiglie beneficiarie. Ecco cosa cambia, categoria per categoria, dai 18enni agli over 60.Reddito di cittadinanza 2023: cosa cambia per i 18enni e i NeetUna delle novità in Manovra è l’obbligo di istruzione per aver diritto al reddito se si è under 29.Nel caso quindi di un 18 enne non diplomato che non studia e non lavora e rientra nella categoria dei Neet (quasi 3 milioni in Italia), tornare sui libri sarà una condizione necessaria per avere il sussidio. Proposto dal ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, l’emendamento prevede che per i beneficiari di età compresa tra 18 e 29 anni, che non hanno terminato la scuola dell’obbligo, la possibilità di usufruire del Reddito sarà condizionata alla frequenza di percorsi di formazione o funzionali all’adempimento dell’obbligo scolastico. Residente al Sud, 50 anni: il rebus della territorialitàLe modifiche in legge di Bilancio potrebbero impattare i residenti al Sud dove le offerte di lavoro sono numericamente scarse (posto che la maggior parte delle aziende si concentra in Nord Italia)

Con la cancellazione in Manovra del riferimento all’ «offerta congrua» infatti i percettori , nella fascia d’età interessata dalla stretta 18-59, potrebbero dover accettare qualsiasi proposta, a prescindere da dove si trova il luogo di lavoro. Potrebbe essere il caso di un disoccupato residente al Sud di 50 anni che potrebbe dover percorrere centinaia di chilometri per lavorare.

Su questo punto giovedì scorso il sottosegretario Claudio Durigon ha precisato però che il criterio della territorialità resterà nel 2023 anche se non è chiaro come. Ha detto: «Una persona non può andare a Trieste per due giorni se è di Napoli». Bisogna però capire se il governo deciderà di intervenire sul raggio dell’offerta. Finora per essere considerate congrue le offerte dovevano riguardare posti di lavoro entro 80 chilometri dal domicilio del beneficiario, raggiungibili in 100 minuti con mezzi di trasporto pubblici.

Disoccupato over 60: il beneficio resta Nel caso invece di un disoccupato over 60, che abbia esaurito anche la Naspi, la buona notizia è che il reddito di cittadinanza resterà per tutto il 2023. In Manovra si prevede infatti che per i non occupabili, per gli over 60 e per chi ha minori a carico il beneficio resti per tutto l’anno. Beneficiaria di 40 anni, senza figli che paga l’affitto

Nel caso di una beneficiaria non occupabile di 40 anni, senza figli e che paga l’affitto grazie al reddito di cittadinanza, cambiano le regole dal 2023. Secondo un emendamento alla Manovra, la quota mensile infatti non sarà più a disposizione del beneficiario che paga l’affitto ma sarà versata direttamente al proprietario dell’immobile. La modifica è stata ovviamente favorevolmente da Confedilizia, secondo cui viene finalmente «fatta giustizia».Manovra, reddito di cittadinanza, lavoro, pensioni. Tutti gli articoli

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