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Reati per la caccia in Campania, Salerno e provincia primi Attualità Primo piano 

Reati per la caccia in Campania, Salerno e provincia primi

In Campania sono stati registrati il 13% dei denunciati per reati venatori nazionali. Tale percentuale colloca la regione al secondo posto dopo la Lombardia. La divisione regionale pone la provincia di Salerno con il 5% dei reati, seguita da Napoli (3%), Caserta (2%) e minori realtà nelle province di Avellino e Benevento.
Vale però la pena rilevare come tali percentuali vadano rapportate anche con le dimensioni e difficoltà di accesso nelle diverse realtà territoriali. La provincia di Avellino, ad esempio, risulta essere particolarmente afflitta dall’uso di trappole per ungulati, notoriamente di più difficile rilevabilità, mentre in quella di Caserta si segnala l’uso di sparare contro uccelli acquatici dai più rilevabili capanni collocati in aree umide.
In molti casi, come anche nel caso del bracconaggio in danno ai fringillidi praticato nelle province di Caserta, Napoli e Salerno, la presenza di chi viola la legge è spesso evidenziata dalla presenza di richiami elettromagnetici il cui compito è quello di attirare presso la postazione di caccia illegale, l’avifauna selvatica.
Alla luce di ciò non può che rilevarsi come carente il rapporto tra cacciatori regionali (38.896) e agenti appartenenti a corpi di vigilanza di responsabilità regionale (230), tra l’altro ormai solo in minima parte dedicati alle attività di vigilanza venatoria.
Da rilevare come la Campania ospita uno dei sette blackspot del bracconaggio menzionati dal piano nazionale antibracconaggio del Ministero dell’Ambiente. Con una media di 101 procedimenti per reati di bracconaggio e 122 indagati fra 2017 e 2018, è la Regione che rivaleggia con la Lombardia nel primato del bracconaggio.
Ciò dimostra come tale regione abbia un serio problema di insufficiente contrasto all’illegalità venatoria: i reati contrastati sono meno della metà di quelli che finiscono nelle procure lombarde. Se le Polizie provinciali hanno praticamente azzerato il numero di denunce da loro redatte, i CC.FF hanno raddoppiato i loro risultati dal 2013, passando da 46 a 88 denunce.
Va notato però, come le GVV del WWF e dell’ENPA realizzano o segnalano/collaborano alla redazione di circa 90-100 denunce l’anno. Risulta quindi che in Campania l’attività d’iniziativa di CC.FF e polizie provinciali è minima ed è principalmente il volontariato a portare attivamente avanti il contrasto al bracconaggio.

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