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Raid incendiario a danno di un’azienda per la raccolta rifiuti di Angri Cronaca Primo piano Provincia e Regione 

Raid incendiario a danno di un’azienda per la raccolta rifiuti di Angri

Raid incendiario a danno di un’azienda per la raccolta rifiuti di Angri nel foggiano. Trentatrè i mezzi dati alle fiamme quattro notti fa, a San Giovanni Rotondo. Un danno da due milioni di euro. Si tratta del terzo attentato incendiario nei confronti dela ditta Tekra, con sede ad Angri. L’episodio risale a lunedì notte, quando tre sconosciuti, penetrando all’interno di un deposito con della benzina, sarebbero riusciti a danneggiare tutto il parco mezzi dell’azienda. Il liquido sarebbero stato versato all’interno dei veicoli, generando poi un effetto a catena con l’incendio a distruggere buona parte di essi. Sul posto i vigili del fuoco e i carabinieri erano poi intervenuti per sedare il rogo e mettere in sicurezza l’area, per avviare le prime attività d’indagine. Dalle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza, sarebbero stati estratti alcuni video che ritraggono appunto tre individui. L’incendio, di natura dolosa, era stato appiccato in vari punti del deposito ubicato a Pozzo Cavo. Dal parco mezzi si sono salvati tre Ape Car e altri due veicoli. Sull’episodio è stata avviata un’inchiesta da parte della Procura. La ditta, così come ha fatto sapere l’amministratore delegato di Angri, fu già vittima lo scorso anno di un furto di mezzi, poi recuperati grazie ad un lavoro repentino dei carabinieri. Poi fu la volta della Sicilia, con un nuovo atto intimidatorio a colpi di fucile contro un altro veicolo. Fu poi la volta di un nuovo episodio nel casertano. L’azienda di Angri, a seguito di tutti questi episodi, si era tuttavia costuita parte civile. In Puglia lavora dal 2016, a San Giovanni Rotondo, a seguito dell’aggiudicazione della gara d’appalto. «E’ stato un atto criminale nei nostri confronti» ha dichiarato la Tekra, attraverso il suo amministratore Alessio Balestrieri. «La contemporaneità dell’incendio di 33 mezzi lascia pochi dubbi rispetto alle cause dello stesso, che potranno essere accertate anche grazie alle telecamere di sorveglianza. Abbiamo fiducia nel lavoro degli organi di giustizia, con i quali c’è piena collaborazione, per far luce sulle responsabilità»

 

fonte Il Mattino

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