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Quattro scenari per la nuova ondata Covid, lettera del Ministero alle Regioni: “Scorte e posti letto” Attualità Primo piano Sport 

Quattro scenari per la nuova ondata Covid, lettera del Ministero alle Regioni: “Scorte e posti letto”

Quattro scenari e una check list per affrontare l’eventuale aumento di casi in autunno in sicurezza. Il ministero della Salute e l’Iss hanno messo a punto un piano, pubblicato sul sito della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri,  diffuso con una circolare alle Regioni, agli altri ministeri e a diverse istituzioni, per “supportare la verifica, e se necessario il rafforzamento, dello stato di preparazione dei sistemi sanitari nelle Regioni/PPAA. Il piano- scrive Repubblòica, notizia poi ripresa da tutti i media nazionali- ruota attorno all’organizzazione delle strutture sanitarie, ai posti letto, agli accessi in ospedale fino alla medicina del territorio. Nel documento sono elencati quattro diversi possibili scenari per l’epidemia  in corso, da una “Situazione di trasmissione localizzata (focolai) sostanzialmente invariata rispetto ad oggi”, a una “Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa ma gestibile dal sistema sanitario, a una “Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario, fino ad arrivare a una “Situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente maggiori di 1.5 nel suo intervallo di confidenza inferiore per periodi lunghi (almeno 1 mese). Per ogni scenario sono previste diverse azioni, che ad esempio per quello più pessimista possono arrivare al “trasferimento interregionale dei pazienti” e all'”adattamento a scopo di ricovero di strutture che in ordinario non sono adibite a tale utilizzo”.Il primo scenario, sostanzialmente quello già in atto, è quello dei cosiddetti focolai con Rt sopra la soglia di 1 per periodi inferiori a un mese e capacità dei sistemi sanitari regionali di tracciare i contagi. Se questi focolai non dovessero aumentare e se l’inizio della scuola non avesse un impatto importante ci troveremmo nello scenario più rassicurante.

Nel secondo scenario, l’Rt è altalenante tra 1 e 1,25, quindi una trasmissibilità sostenuta, non si riesca a stare dietro a tutti i nuovi focolai con un contact tracing efficace ma le misure di contenimento adottate sono tali da mettere il sistema sanitario nazionale in grado di gestire l’epidemia.

Il terzo scenario è quello che fa scattare il rischio elevato. L’indice di contagio nelle regioni oscilla sistematicamente tra 1,25 e 1,5, non si riesce a isolare i focolai e i servizi assistenziali mostrano segni di affaticamento con un aumento marcato di occupazione dei posti letto in ospedale.

Infine lo scenario peggiore: Rt che schizza in alto oltre 1,5 per più di un mese di fila e impossibilità di risalire la catena dei contagi oltre che, naturalmente, il sovraccarico del sistema sanitario. E’ chiaro che ben prima di questo scenario peggiore scatterebbero delle misure di contenimento come già avvenuto nei mesi scorsi.

Il piano contiene anche una ‘checklist’ per le regioni, “per valutare il livello di preparazione dei sistemi sanitari nelle Regioni/PPAA al fine di poter fronteggiare in modo ottimale un eventuale aumento nel numero di nuove infezioni”. I requisiti richiesti riguardano tutti gli aspetti dell’assistenza sanitaria, dalla rete ospedaliera, che ad esempio dovrebbe avere percorsi dedicati nei Pronto Soccorso per i casi sospetti, alla medicina territoriale, con indicazioni ad esempio per le Rsa, che dovrebbero avere un “Sistema di sorveglianza e monitoraggio epidemiologico e clinico istituito e operativo che consenta l’identificazione precoce di casi sospetti di COVID-19 tra i residenti e gli operatori all’interno di ogni struttura e tempestivo trasferimento presso strutture ospedaliere o alberghiere destinate a soggetti positivi”.

 

SCARICA IL DOCUMENTO: doc-covid

 

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