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Prime comunioni, sì dalla Cei Campania dal primo di ottobre Attualità 

Prime comunioni, sì dalla Cei Campania dal primo di ottobre

Sì alle Prime Comunioni a partire dal 1 ottobre: il messaggio della Conferenza Episcopale Campana. A partire dal 1 ottobre, riprenderanno il via anche le Prime Comunioni con le relative Celebrazioni, sebbene secondo le prescrizioni sanitarie vigenti e, preferibilmente, a piccoli gruppi.

Di seguito le linee unitarie, valide per la Diocesi della Campania, su alcuni aspetti della celebrazione dei sacramenti in tempo di emergenza sanitaria:

1. Celebrazione delle Prime Comunioni. Si dà la possibilità di celebrare le Prime Comunioni nel nuovo anno pastorale, a condizione che sia premesso un congruo tempo di catechesi. La celebrazione avvenga secondo le prescrizioni sanitarie vigenti e, preferibilmente, a piccoli gruppi.

2. Celebrazione delle Cresime. La Celebrazione delle Cresime rimane temporaneamente sospesa secondo l’attuale Protocollo tra Governo e CEI. Si chiederà alla CEI di farne oggetto di riflessione nel tavolo di lavoro con il Governo.

3. Richiesta di celebrazione dei Matrimoni di domenica o in luoghi diversi dall’aula liturgica. Con riferimento ad alcune richieste in tal senso, i vescovi dispongono che, nelle Diocesi dove il sacramento del matrimonio non si celebra di domenica, tale norma continua ad essere in vigore. Non è consentita la celebrazione del matrimonio in luoghi diversi dall’aula liturgica sua propria, secondo la norma del Codice del Diritto Canonico.

4. Processioni e feste patronali. In attesa di una interpretazione più soddisfacente del recente Decreto (11 giugno 2020) del Ministero sulle “modalità di svolgimento delle processioni religiose”, soprattutto in ordine alla sicurezza sanitaria e all’attribuzione delle responsabilità, si conferma quanto già stabilito, e cioè:«Le processioni e feste patronali, per altro già non consentite dalle attuali prescrizioni del Governo, siano sospese fino a nuove disposizioni. Rientrano in tale provvedimento anche quelle manifestazioni che prevedano, pur senza concorso di popolo, il portare la statua del santo per le strade. Il divieto delle feste patronali è motivato anche dalla drammatica crisi sociale seguita all’emergenza sanitaria: non sarebbe tollerabile assistere a feste utilizzando le offerte della gente mentre aumentano i poveri».

5. Celebrazione dei battesimi e padrini non cresimati. Gli aspiranti padrini non cresimati non possono fungere da padrini (can 874). Si prenda in considerazione quanto previsto dal Codice di Diritto Canonico (can 872): «Al battezzando, per quanto è possibile, venga dato un padrino».

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