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Prima la lite, poi gli spari per la viabilità: cade l’accusa di tentato omicidio, assolti 2 imputati Provincia e Regione 

Prima la lite, poi gli spari per la viabilità: cade l’accusa di tentato omicidio, assolti 2 imputati

Un litigio per questioni di viabilità che per poco non si trasforma in tragedia. Era il 2 ottobre del 2013, a Sarno, ma gli elementi raccolti nella fase dell’indagine sono stati giudicati non sufficienti. Cade l’accusa di tentato omicidio e il gup assolve due dei tre imputati coinvolti nell’indagine. Scatta la condanna solo per una persona, L.L. , un 40enne di Sarno, per il reato di danneggiamento, ad 1 anno e 4 mesi di reclusione. La decisione del giudice è giunta in sede di abbreviato, per dei fatti datati nel tempo, sui quali però non è stato possibile ricostruire, con certezza, la dinamica dell’episodio. Quel giorno, una donna ed un uomo litigarono per questioni di viabilità. Dopo poco, il marito della donna, insieme al padre di lei e ad una terza persona, avrebbero cercato l’automobilista per vendicarsi. Il primo fu accusato di aver sparato una sola volta, con un fucile da caccia, in direzione della vittima, non riuscendo però a colpirlo. In un secondo momento- scrive il Mattino-, invece, il padre della donna ed una seconda persona, avrebbero prima esploso altri colpi verso la vittima, che era riuscita a fuggire. Per poi danneggiargli l’auto con una mazza ferrata. Lo svolgimento del rito abbreviato, basato dunque solo su quanto raccolto durante le indagini, non è bastato a raggiungere la prova per tutte le singole accuse. A partire dagli spari, con il reato di tentato omicidio caduto e derubricato in danneggiamento, anche in ragione del fatto che la pistola che sarebbe stata utilizzata quel giorno non fu mai trovata. E che l’unica ogiva raccolta dalle forze dell’ordine, non fu sottoposta ad accertamento tecnico. Non è stato dunque possibile stabilire con esattezza chi sparò in direzione dell’automobilista. Il giudice ha assolto due dei tre imputati da tutte le accuse, compresa quella di ricettazione e di possesso in luogo pubblico di arma da fuoco. Infine, ha assolto sempre i due dall’accusa di danneggiamento, anche se con formula dubitativa, per mancanza di prove. Prescritta, invece, l’accusa per il possesso di un fucile da caccia in luogo pubblico.

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