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Prete sfratta gli angeli dei clochard a Salerno Cronaca 

Prete sfratta gli angeli dei clochard a Salerno

“Sorry. We’re closed”. “Ci dispiace, siamo chiusi”. Da circa tre settimane è questa la scritta che compare sulla pagina Fb della Banca degli abiti, l’hub della solidarietà messo in piedi, ormai più di due anni fa, dall’associazione laica Venite Libenter, in alcuni dei locali della parrocchia Maria SS. della Medaglia miracolosa. In poco più di ventiquattro mesi, sono state vestite 2340 persone (senza contare le centinaia di stranieri sbarcati al porto di Salerno). Sono state consegnate decine di culle, passeggini, corredini per neonati a famiglie bisognose e totalizzate oltre 3000 ore di lavoro offerto dai volontari in maniera totalmente gratuita. Ma il gruppo guidato da Rossano Daniele Braca è stato praticamente sfrattato dal parroco Pierluigi Nastri che ha bisogno di quei 300 metri quadri nei quali i salernitani erano abituati a depositare abbigliamento, giocattoli e oggettistica per aiutare centinaia di persone in difficoltà. Il primo a condividere il grido d’aiuto dei volontari è stato don Mario Salerno della parrocchia di San Demetrio, che da tempo ormai collabora con Venite Libenter per assistere, con un pasto caldo domenicale, quasi ottanta senza tetto. Poi il tam tam è arrivato fino al Comune, dove l’assessore alle Politiche sociali Nino Savastano e il consigliere Paola De Roberto si sono formalmente impegnati per reperire una sede ampia dove ospitare le attività del gruppo. «Svolgiamo un lavoro importante, sia in termini ecologici per il riciclo funzionale di materiali che altrimenti andrebbero gettati nell’indifferenziato, sia perché siamo gli unici a non cedere la raccolta a cooperative di vendita abiti che venivano invece puntualmente distribuiti – spiega Rossano Daniele Braca – Per circa due anni, ogni settimana, abbiamo provveduto alle necessità di una cinquantina di persone, delle quali il 60 per cento stranieri e il 40 per cento italiani, tutti senza fissa dimora o comunque in gravi situazioni di indigenza. Abbiamo assistito persone sole ricoverate in ospedale e bambini le cui famiglie non potevano permettersi neppure un grembiule. Non vorremmo che questa esperienza finisse qui». Anche perché la Banca degli abiti è riuscita a diventare in poco tempo un punto di riferimento per tantissimi salernitani che hanno aderito a questa gara di solidarietà. Da fine dicembre Venite Libenter ha interrotto la raccolta: gran parte del materiale custodito all’interno dei locali della chiesa sarà trasferito in Madagascar, dove è in corso una missione umanitaria. Nel frattempo si spera in un interessamento del Comune per trovare una nuova sede. Fonte: La Città di Salerno

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