You are here
Prestiti con garanzia statale al 100%: la soglia sale a 30.000 euro Economia Primo piano 

Prestiti con garanzia statale al 100%: la soglia sale a 30.000 euro

Fra le novità della conversione in legge del Decreto Liquidità Imprese c’è l’innalzamento a 30.000 euro della soglia per i prestiti con garanzia statale al 100%.

Sono state introdotte procedure più veloci per ottenere il finanziamento nonchè la possibilità di autocertificare i ricavi 2019.

Le imprese e le partita IVA possono ottenere copertura al 100% sia in garanzia diretta sia in riassicurazione per un finanziamento fino a 30.000 euro (il precedente tetto era fissato a 25.000 euro).

Il prestito non andrà più restituito entro 6 anni ma le rate potranno essere prolungate fino a 10 anni,resta fermo il preammortamento di 24 mesi (inizio della restituzione dopo 2 anni dal prestito).

Le imprese che hanno già richiesto e ottenuto il prestito in possesso dei requisiti potranno avere una somma più alta e a migliori condizioni.

Come recita lettera m-bis nell’articolo 13 per i prestiti già concessi fino alla data di entrata in vigore della legge di conversione, i soggetti beneficiari possono chiedere con riguardo all’importo finanziato e alla durata l’adeguamento del finanziamento alle nuove condizioni.

Quanto esposto sopra vale in linea generale ma è comunque necessario attendere i chiarimenti operativi.

Si attende quindi una nuova autorizzazione da parte della Commissione UE come previsto dalla norma.

A tal proposito l’ABI (Associazione Banche Italiane) auspica che la stessa arrivi al più presto per dare seguito alla piena entrata in vigore delle modifiche apportate dal Parlamento che contribuiranno a velocizzare le procedure in particolare dei finanziamenti fino alla nuova soglia di 30.000 euro”.

La cifra di 30.000 euro è ovviamente il tetto massimo che può essere richiesto ma non è detto che ogni impresa possa ottenere tale somma.

Il finanziamento ha alcune limitazioni e non può essere superiore ad uno di questi due fattori alternativi a scelta:

•             il 25% del fatturato 2019;

•             il doppio della spesa salariale annua 2019 (o dell’ultimo anno disponibile), comprendendo oneri sociali e costo del personale.

Nel caso di imprese costituite a partire dal 1 gennaio 2019 l’importo massimo del prestito non può superare i costi salariali annui previsti per i primi 2 anni di attività.

La precedente formulazione prevedeva invece che per questi prestiti l’unico criterio fosse il 25% del fatturato 2019.

In precedenza i ricavi dell’impresa dovevano risultare dall’ultimo bilancio depositato o dall’ultima dichiarazione fiscale presentata alla data della domanda di garanzia.

Solo per le attività costituite dopo il 1 gennaio 2019 era prevista la possibilità di presentare altra idonea documentazione compresa una autocertificazione.

Ora quest’ultima regola vale per tutte le imprese e i professionisti che intendono avvalersi di questi prestiti: quindi se scelgono come criterio il 25% del fatturato 2019 possono presentare una autocertificazione (ad es. nel caso in cui non abbiano ancora presentato la dichiarazione o non sia ancora stato depositato il bilancio).

Tale semplificazione potrebbe sbloccare pratiche precedentemente sospese o respinte per la mancata documentazione necessaria.

Una ultima modifica riguarda l’ammissibilità in presenza di inadempienze probabili o esposizioni scadute.

I prestiti fino a 30.000 euro possono essere concessi anche a beneficiari finali con esposizioni che anche prima del 31 gennaio 2020 sono state classificate come inadempienze probabili o esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, a condizione che le predette esposizioni alla data della richiesta del finanziamento non siano più classificabili come deteriorate.







Related posts