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Poste chiuse in via Salvatore Calenda e a Matierno: disagio per i cittadini, Celano non ci sta Attualità 

Poste chiuse in via Salvatore Calenda e a Matierno: disagio per i cittadini, Celano non ci sta

Gli uffici postali di Matierno e via Calenda sono chiusi. Grandi disagi questa mattina per gli abitanti di Matierno, costretti a raggiungere l’ufficio di Fratte – il più vicino – e i residenti di via Calenda. Sembrerebbe che a portare alla chiusura degli uffici sia stata la carenza di personale. A scrivere al sindaco ci ha già pensato il consigliere comunale e capogruppo di Forza Italia, Roberto Celano. Attualmente l’amministrazione comunale è al lavoro per cercare di risolvere il problema e fronteggiare questo disagio per i cittadini.
“Si è assistito alla chiusura dell’agenzia dell’ufficio postale che serve il rione Calenda, un quartiere di circa 6000 abitanti, che oggi è privo di un servizio essenziale. Sì fa notare che tale determinazione è assolutamente confliggente con l’interesse del momento, costringendo anziani a spostarsi per recarsi presso altri uffici postali dislocati in zone più distanti (l’ufficio più vicino e quello sito nei pressi dello stadio Vestuti) e creando un prevedibile ed evitabile assemblamento per la maggiore utenza servita che andrebbe, invero, evitato. E’ evidente che tale chiusura, presumibilmente temporanea, appare per i motivi suesposti inopportuna. Si sarebbe, semmai, potuto procedere esclusivamente ad una mera riduzione dell’organico, mantenendo l’ufficio aperto e garantendo i servizi all’utenza del rione Calenda. Per tali motivi chiedo un intervento determinato e, si spera, risolutivo sui vertici di Poste Italiane, affinché venga ripristinato, a maggior ragione in un periodo in cui è necessario impedire il più possibile spostamenti ed assemblamenti, un servizio essenziale per la comunità del quartiere Calenda”. Scrive Roberto Celano al sindaco Vincenzo Napoli.
Nel frattempo i salernitani stanno raggiungendo gli uffici ancora aperti delle Poste centrali, creando inevitabilmente ritardi e code anche per rispettare la distanza di sicurezza dell’emergenza coronavirus.

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