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Porto di Salerno, ok al dragaggio. Ma tra un anno Cronaca 

Porto di Salerno, ok al dragaggio. Ma tra un anno

Il ministero dell’Ambiente autorizza il dragaggio del porto di Salerno. Ma ci sono voluti, come denunciato proprio da la Città , più di 2 settimane solo per firmare un decreto da parte del direttore generale del dicastero che ufficializzasse il parere favorevole della commissione per le Valutazioni d’impatto ambientale. Un nulla osta che è giunto a corollario di un interminabile e sfiancante iter burocratico, culminato con il monitoraggio effettuato dall’Autorità Portuale, per dare esecuzione alle prescrizioni trasmesse dalla stessa commissione nel luglio del 2017. Una procedura che, in totale, tra vari passaggi, è durata la bellezza di 5 anni e che ancora non si è conclusa del tutto. Proprio per via delle lungaggini burocratiche, nonostante oramai la strada sia in discesa, dall’Authority vanno con i piedi di piombo e non s’azzardano in previsioni ottimistiche. A intimorire sono soprattutto i problemi che potrebbero derivare dalla gara d’appalto europea e i relativi ritardi. E, perciò, ipotizzano, come data d’avvio dei lavori, il prossimo autunno: tra un anno, insomma e sempre che lungo il cammino non intervengano «ulteriori ostacoli burocratici, sempre in agguato in un Paese con regole barocche – scrivono dall’Autorità di sistema portuale – incompatibili con la velocità dei cambiamenti nello scenario competitivo». Il cronoprogramma dell’Autorità. Secondo il cronoprogramma dell’Ente, presieduto da Pietro Spirito , «la prima fase dei lavori, che comprende l’escavo per l’ormeggio delle grandi navi da crociera, sarà completata entro la primavera 2020; la conclusione dei lavori è attesa per i primi mesi del 2021». Le previsioni a lungo termine, tuttavia, non sono condivise da Agostino Gallozzi , presidente di Assotutela, l’associazione che raggruppa gli imprenditori della comunità portuale salernitana, che chiede di pigiare il piede sull’acceleratore: «Il fattore tempo, particolarmente nella economia della competizione globale – sottolinea Gallozzi – è un elemento fondamentale dal quale non si può prescindere. È, pertanto, ora assolutamente indispensabile che l’escavo inizi, come previsto dallo stesso decreto ministeriale, nel primo trimestre dell’anno 2019. Occorre essere ottimisti e crederci. Si può fare, a patto che tutta la squadra lavori giorno e notte, motivata e concentrata sull’obiettivo. Le grandi compagnie di navigazione guardano allo scacchiere internazionale e – in una fase marcata di gigantismo navale – decidono dove andare ed a quale porto affidare le proprie attività. Il rischio è quello di perdere approdi e collegamenti internazionali. Ciò significherebbe rendere più debole la nostra economia vocata all’export, mettendo in discussione centinaia di posti di lavoro dentro e fuori il porto». Gli interessi in gioco, del resto, sono tanti. Dunque, a detta di Galozzi «bisogna partire subito e non mollare la guardia». «Tutti – aggiunge – dobbiamo esser stramotivati, come dice il presidente Spirito, pancia a terra e si va avanti con tenacia. È possibile che i lavori inizino nei primi mesi del nuovo anno. Andare oltre questa data sarebbe una sconfitta». La convenzione col Ministero. Dunque da un lato c’è chi predica prudenza, probabilmente scottato dalle precedenti esperienze; dall’altro, invece, chi, superato l’ostacolo più duro, chiede di fare in fretta, per tagliare al più presto il traguardo. In attesa di un confronto, che potrebbe esserci in questo fine settimana, nei prossimi giorni l’Adsp del Mar Tirreno Centrale sottoscriverà la convenzione col ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per l’erogazione dei fondi necessari per l’opera. Si potrà così procedere all’operazione propedeutica della prospezione degli ordigni bellici ed alla indizione della gara per i dragaggi. L’intervento è imponente e, al tempo stesso, decisivo per il futuro dello scalo, in quanto una volta terminato, si potranno accogliere le navi di ultima generazione, compre quella da crociera delle maggiori compagnie. La quantità di sabbia che sarà dragata è pari a 3 milioni di metri cubi, per un costo di 38 milioni di euro, con il risultato di portare il fondale del porto ad una profondità di 14,50 metri. Fonte: La Città di Salerno

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