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Picchiava la moglie, salernitano si confessa a “Frontiere”: «Mi sentivo superiore, lei aveva dei limiti ma ora sto male» Cronaca Primo piano 

Picchiava la moglie, salernitano si confessa a “Frontiere”: «Mi sentivo superiore, lei aveva dei limiti ma ora sto male»

Picchiava la moglie per rabbia: il racconto di un salernitano  a “Frontiere”, la trasmissione Rai condotta da Franco Di Mare: si chiama Massimo (il nome è ovviamente di fantasia per non far emergere quello della vittima) il quale sta seguendo un percorso di recupero presso una struttura pubblica della Asl di Salerno.  Nel corso dell’intervista, avvenuta con il volto oscurato, l’uomo spiega di essersi innamorato subito, all’età di 29 anni, della sua ex consorte che, all’epoca, ne aveva solo 20. Dopo un breve periodo decidono di sposarsi. “La responsabilità, il peso della famiglia e dei figli mi faceva un po’ paura. E mi sono messo subito in atteggiamento di giudizio verso di lei, non la vedevo una donna forte. Io, invece, volevo un modello perfetto: casa pulita, panni stirati, figli vestiti per bene, lei doveva occuparsi del medico o della scuola. Ma non riusciva a fare tutto, aveva i suoi limiti e io mi sentivo superiore”. Di qui l’inizio delle violenze: “E poi – dichiara Massimo – ho iniziato ad essere violento in un periodo di crisi profonda quando, in particolare, ho perso il lavoro; c’è stata una fase acuta di violenza scaturita quando nel momento in cui ho deciso di gettare un po’ la spugna, come avevo fatto in passato ricorrendo all’alcol e alla droga: alla minima cosa reagivo con violenza, dentro di me sentivo rabbia che dovevo scaricare e che non riuscivo a controllare”. Per questo Massimo si è affidato a “Time out”, centro specializzato dell’Asl Salerno, su invito del tribunale che si occupava della sua separazione. “La violenza – ammette in tv – è una scelta, a volte di comodo, per nascondere la debolezza che si ha dentro. In quei momenti, mi era più facile fare uscire fuori la parte negativa. Ma, alla fine, sei sempre tu come persona a scegliere. Puoi fermarti, ma non lo fai.  Bisogna accettare questo problema, mettersi nelle condizioni di farsi aiutare, ci vuole coraggio per gettare la maschera”. Infine descrive il suo attuale stato d’animo: “Ora ,solo a rifletterci ,non mi sento bene dentro, mi sento un verme. Questo cammino che sto facendo, presso il centro specializzato, mi sta dando molto. Sono convintissimo che si può intraprendere un’altra storia ed amare molto meglio di come si è amato prima, perché l’amore c’è, bisogna solo curarlo.  Penso di non ricadere più in questi atteggiamenti, perché la reazione giusta è parlare di ciò che si sta vivendo dentro».

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