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PIANO DI ZONA, UN’ALTRA TEGOLA SU SCAFATI: DEVE PAGARE I DEBITI DI ALTRI COMUNI Provincia e Regione 

PIANO DI ZONA, UN’ALTRA TEGOLA SU SCAFATI: DEVE PAGARE I DEBITI DI ALTRI COMUNI

Debiti degli altri Comuni che appartenevano al vecchio Piano di Zona S1, Palazzo Mayer da ente capofila costretto a pagare circa 600mila euro da dividere in dieci rate. Lo ha stabilito il Tribunale amministrativo regionale sezione di Salerno, su indirizzo nel 2019 del Consiglio di Stato che ha dichiarato irricevibile l’appello, accogliendo la richiesta dei creditori (la Servizi Sanitari Residenziali). Verdetto che ha dato seguito a una determina di liquidazione firmata dal commissario ad Acta Vincenzo Monaco su sollecito del dirigente responsabile del settore finanziario e Patrimonio Giacomo Cacchione. I debiti sono stati così divisi: il Comune di Angri doveva versare 50mila euro; 21mila in più quello di Castel San Giorgio; circa 3800 quello di Corbara, ben 184mila Nocera Inferiore; 87mila Nocera Superiore; 71mila euro Pagani; 107mila Roccapiemonte e scarsi 46mila Sarno. Il tutto con interessi legali e di moratoria. Entro il 10 febbraio Palazzo Mayer- pur non avendo mai contratto debiti- dovrà versare circa 90mila euro sull’unghia, gli altri saranno suddivisi in 10 rate da 53mila euro ognuna. Fatture che i Comuni dell’ex Piano di Zona S1 non avrebbero onorato fino allo scioglimento dell’Ente e che oggi dovrà farsi fronte il Comune di Scafati quale organo capofila. Infatti, – scrive Metropolis oggi in edicola- nella sua qualità di gestore amministrativo e finanziario tutto il servizio ricadeva su Palazzo Mayer fino allo scioglimento adottato dalla Regione Campania con l’era del Governatore Vincenzo De Luca. E gli strascichi dello scioglimento del pregresso ambito con pendenze e fatture per i servizi erogati ancora da pagare hanno determinato numerose liti giudiziarie con società e cooperative convenzionate nei riguardi del Comune capofila qual era Scafati. Un monte debito, stimato fino al giugno del 2016, pari a oltre 4milioni di euro. Il Tar nella sentenza del 2018, accogliendo il ricorso della società di Cava de’ Tirreni, ha stabilito che il pagamento dovrà essere effettuato proprio da Palazzo Mayer per 622mila euro, incluso di onorari legali e moratorie. Ovviamente sarà compito del comune scafatese recuperare le somme che i comuni appartenenti all’ex Piano di Zona S1 hanno evaso per le prestazioni erogate dalla società Servizi Sanitari Residenziali. E al danno ci aggiunge anche la beffa: “Siamo l’unico Comune che ha sempre pagato le assistenze sanitarie fornite, ci preoccuperemo di recuperare le somme da altri enti consorziati”, scrive Palazzo Mayer nella determina di liquidazione della somma. E quel pagamento sarà anche prioritario rispetto agli altri, avendo il Comune dato mandato all’istituto bancario tesoriere di non tenere conto di altre spese e se non ci sarà denaro a sufficienza saranno prelevati dalle entrate dei servizi del Comune.

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