You are here
Palazzo delle Poste a Salerno, indagati i Rainone. No al sequestro dell’edificio Attualità 

Palazzo delle Poste a Salerno, indagati i Rainone. No al sequestro dell’edificio

L’inchiesta sui presunti abusi edilizi nel “Palazzo Poste e Telegrafi” volge al termine. Dopo circa tre anni potrebbe scivolare verso l’archiviazione. Dopo che è stato respinto il sequestro preventivo delle parti aggiuntive, ritenute non confacenti alla storicità dell’edificio, la Procura di Salerno ha rinunciato anche all’appello. Due sono gli indagati per il restauro conservativo del palazzo risalente agli anni Trenta. Si tratta degli imprenditori Eugenio Raione, in qualità di proprietario e committente, e Aldo Rainone, nelle vesti di direttore dei lavori e di amministratore dell’impresa edile incaricata di eseguire i lavori, difesi dagli avvocati Cecchino Cacciatore, Agostino De Caro e Lorenzo Lentini.

L’inchiesta partì due anni fa, a gennaio, dopo la denuncia di una condomina. L’indagine- scrive la Città- riguardava alcune opere previste nel progetto di restyling non qualificabili come opere di restauro e risanamento conservativo dell’edificio storico, posizionato in una parte strategica della città. In particola, gli inquirenti contestano la realizzazione di tre vasche-piscine in copertura, di un metro di profondità, che il consulente della Procura ha ritenuto “superfetazioni edilizie: ossia corpi aggiunti non adeguate alla storicità dell’edificio, sottoposto a vincolo paesaggistico. Inoltre, le opere contestate sono state realizzate in zona sismica e rappresentano una sopraelevazione sul lastrico del palazzo, già oggetto di un precedente aumento di altezza.

scritto da 







Related posts