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Pagani. Scoppia il caso del “consigliere politico”, sul piede di guerra le opposizioni Politica Provincia e Regione 

Pagani. Scoppia il caso del “consigliere politico”, sul piede di guerra le opposizioni

Mentre parte il toto assessori, ed in attesa della possibile sospensione del sindaco Alberico Gambino, che potrebbe intervenire a seguito della sentenza di cassazione relativa alla sua incandidabilità, per mano del Prefetto, su disposizione del Ministero degli Interni, ci si interroga sulla legittimità della scelta del primo cittadino di nominare un “consigliere politico”.

Nel mare di decreti, formulati e siglati dal sindaco in carica, c’è, infatti, quello che affida al fedelissimo Emilio Bonaduce, già in passato assessore al Bilancio del comune nel primo sindacato Gambino, l’incarico di consigliere politico con mandato all’attuazione del programma. Incarico, gratuito e non esercitabile nei procedimenti amministrativi e gestionali, ma che in ogni caso pare essere connotato da poteri di rappresentanza dell’Ente presso tavoli istituzionali, di vigilanza e controllo, in nome e per conto del Sindaco, anche sulle attività degli uffici e delle strutture partecipate, e supportato da un gruppo di lavoro i cui componenti sono stati tutti già individuati.

Il  decreto numero 87 del 17 giugno 2019, però, potrebbe non essere aderente alla legislazione in materia. Il caso sarebbe stato sollevato, dopo una segnalazione scritta protocollata all’Ente comune,  proprio dal Segretario Generale  che, peraltro, già nei giorni scorsi, si sarebbe fatto carico d’incontrare il Prefetto di Salerno per chiarire la questione dell’incadidabilità, o in alternativa, dell’ineleggibilità del sindaco.

Rispetto al tema del consigliere politico, a quanto pare, il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno, in analoghi casi avrebbe chiarito che l’ordinamento degli enti locali non prevede la figura del “consigliere politico”;… all’ente locale è riconosciuta un’autonomia statutaria, normativa, organizzativa ed amministrativa nel rispetto, però, dei principi fissati dal decreto legislativo n. 267/00.  E’’ prevista la possibilità di  istituire  uffici di supporto agli organi di direzione politica … ma va ricordato che la giurisprudenza contabile ha evidenziato il carattere necessariamente oneroso del rapporto con i soggetti incaricati di  funzioni di staff … Considerato che, nell’ambito dei principi fissati con legge dello Stato, l’ente può integrare, nei termini suindicati, le norme che stabiliscono il riparto delle attribuzioni, ma non può derogarle, l’individuazione della figura del “consigliere politico” non appare compatibile con l’ordinamento degli enti locali. Circa i rimedi esperibili avverso atti amministrativi asseritamente illegittimi, si ricorda che gli stessi  possono essere impugnati  al Tar competente per territorio, ovvero con Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica in base alle vigenti disposizioni”.

Parrebbe che, proprio partendo dalla presa di posizione del Dicastero, vi sia un comitato politico cittadino neo costituito pronto a dare avvio ad una battaglia legale.

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