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Pagani. Centro vaccinale La Fenice, Vaglia: “no agli inutili e strumentali allarmismi” Cronaca 

Pagani. Centro vaccinale La Fenice, Vaglia: “no agli inutili e strumentali allarmismi”

Vaccinazioni ed esercito al Multisala La Fenice. Qualche giorno fa ci sono stati attimi di tensione al punto vaccinale paganese ed è stato necessario l’intervento dell’esercito. “Se la città sente la necessità di appellarsi al Sindaco perché le convocazioni vaccinali sono sbagliate, se i vaccini arrivano in ritardo, se i volontari arrivano un’ora prima e i preposti un’ora dopo gli orari di convocazione, il quadro è più che chiaro di chi sono le responsabilità. Onore ai volontari”, così ha risposto sulla sua pagina Fb il primo cittadino, Lello De Prisco, ai tanti che gli chiedevono aiuto, “ribadisco un concetto, i punti vaccinali sono di competenza Asl. Se sbagli le convocazioni, posso mandare anche l’ esercito, cosa che pure ho fatto, ma la gente si accalca sempre”, e così è stato.

Centinaia di persone convocate nelle ore più calde della giornata si sono trasformate in un mix esplosivo che ha mandato in tilt tutti, compresi i volontari della Protezione Civile che hanno abbandonato la struttura. Si è sfiorata la rissa. Persone convocate nelle mattine in cui il centro vaccinale è chiuso, mail inviate dalla piattaforma con orari e giorni che non corrispondono ed il caldo africano di questi giorni hanno fatto si che la situazione esplodesse.  Ciliegina sulla torta: l’informazione distorta di alcuni organi di stampa.

“I vaccini sono tenuti rigorosamente nei frigoriferi – ha spiegato il gestore del Multisala, Raffaele Vaglia – messi da noi a disposizione. E’ inutile che qualcuno tenta di fare terrorismo psicologico. Il sindaco è disponibile ad ogni richiesta di aiuto ed infatti ha fatto giungere l’esercito nel momento del  massimo bisogno”.

In foto, Raffaele Vaglia

Si era rincorsa, infatti la voce che i vaccini fossero tenuti fuori dai frigoriferi, allarmando la cittadinanza che si era recata al punto vaccinale, ma così non è. “Ci hanno anche attaccati perché abbiamo i condizionatori spenti. – ha spiegato Vaglia – Il  motivo è semplice: con le porte aperte non servono a nulla. Sono i sanitari che ci chiedono di spegnerli”. “Tenere per ore  le persone sotto i 40 gradi all’ombra – ci ha spiegato uno dei medici addetto alle vaccinazioni – e farli entrare per pochi minuti in una struttura climatizzata potrebbe poi, provocare uno sbalzo di temperatura con un conseguente malanno che verrebbe facilmente ed erroneamente imputato al vaccino.

Preferiamo sudare un po’ che far ammalare e spaventare i cittadini. Sono le convocazioni che dovrebbero essere spostate in orari più freschi”. Nonostante, quindi, qualche polemica strumentale, messa in giro ad arte, e le difficoltà oggettive delle convocazioni, il centro vaccinale continua a ‘sfornare’ migliaia di vaccinati a settimana, con grande soddisfazione della cittadinanza e degli addetti ai lavori.

Mena Bove

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