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Olimpiadi 2026: Italia al Cio con 2 candidate, lite su Torino Italia e Mondo 

Olimpiadi 2026: Italia al Cio con 2 candidate, lite su Torino

“Spero in una soluzione ai tempi supplementari”. Nelle parole del presidente del Coni, Giovanni Malagò, è rimasto vivo per un’altra, lunga, giornata il sogno della candidatura italiana per le Olimpiadi 2026, segnata dalle forti polemiche sulla posizione di Torino. Nato per scissione dal colpo di scure abbattuto dal governo sul ‘tridente’, ha intanto mosso i primi (timidi) passi a Losanna il progetto sull’asse Milano-Cortina, presentato al Cio in un incontro tecnico da una delegazione guidata da Diana Bianchedi, presente anche il n.1, Thomas Bach. Un segnale di rispetto, quello del Cio, e della segreta speranza che ‘la bravura degli italiani’ permetta loro di farcela in zona Cesarini. Dal Cio, vari suggerimenti per predisporre un adeguato dossier, che però ha bisogno di una garanzia statale.

La Lega, con Slavini per questo insiste a tornare alla triplice candidatura, M5S difende in toto la scelta di sfilarsi della sindaca Appendino. In serata, chiude di nuovo le porte il sottosegretario Giancarlo Giorgetti: la candidatura è “definitivamente tramontata per quanto mi riguarda e per quanto riguarda il governo: se vogliono andare in due, devono trovare i fondi”. Se si vuole insistere, i tempi sono stretti, molto. A inizio ottobre bisognerà portare un progetto chiaro a Buenos Aires per confermare la candidatura e c’è tanto da fare, soprattutto sul fronte delle coperture. L’esecutivo si è sfilato e da M5S si ribadisce il veto: “Lo Stato non può metterci i soldi. Milano e Cortina si trovino le risorse”. Lombardia e Veneto si sono dette pronte da subito ad arrangiarsi ma con una candidatura a due, “è’ sicuro che l’Italia ha meno possibilità di vincere – insiste Malagò – mi auguro che ci possa essere un ripensamento”. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, è il più convinto di poter ricostituire il tridente, “ancora la soluzione migliore”, dice, facendo un nuovo appello alla sindaca di Torino, Chiara Appendino, sostenuto in questo dal collega del Piemonte, Sergio Chiamparino. Sotto la Mole, al momento, non sembrano però esserci ripensamenti.

“L’errore di fondo è stato provare a costruire una candidatura a tre – sottolinea la sindaca -. Sono candidature complesse, ma Torino non ha mai detto no al tridente ed è falso che siamo stati noi a farlo saltare”. Posizione che trova pieno appoggio tra i Cinquestelle. “Appendino non ha alcuna responsabilità della mancata candidatura a tre”, dicono i capigruppo di Camera e Senato. Sul fronte Lega – il partito di Giorgetti – il segretario, e vicepremier, Matteo Salvini, ricorda che le Olimpiadi portano più soldi e vantaggi degli investimenti, “lavoreremo per mettere d’accordo tutti, facendo il possibile perchè siano ospitate dall’Italia”. E il capogruppo alla Camera rincara. “La Lega continua lavorare per portare le Olimpiadi a Torino, Milano e Cortina. Devono trovare un accordo comune e lasciar da parte particolarismi politici e d’immagine”. Il sindaco di Milano però puntualizza: “Non so se Torino rientrerà nella partita, ma rimane come condizione che Milano sia prima nel nome”.

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