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Olanda accusa, cyberattacco da Mosca Italia e Mondo 

Olanda accusa, cyberattacco da Mosca

L’Olanda accusa la Russia di avere messo a segno un attacco contro l’Opac, l’Agenzia per la proibizione della armi chimiche, che ha sede all’Aja. Il ministro della Difesa olandese ha quindi ha reso noto che per questo il Paese ha espulso quattro agenti dell’intelligence russa.

“Esprimiamo seria preoccupazione per questo tentativo di minare l’integrità dell’Opac”, un “atto aggressivo che dimostra disprezzo” e che “danneggia il diritto e le istituzioni internazionali”. Così i presidenti di Consiglio Ue Donald Tusk, Commissione Ue Jean-Claude Juncker e l’Alto rappresentante Federica Mogherini sul cyberattacco dell’intelligence militare russa. “L’Ue continuerà a rafforzare la sua resilienza”. Londra, dice l’Ue, ha segnalato stamattina che altri cyberattacchi sono stati condotti dal Gru.

I servizi di sicurezza olandesi, secondo quanto riferisce la Bbc, hanno espulso i quattro russi in aprile. L’operazione informatica sarebbe stata messa a segno dall’intelligence militare russa, il Gru. I quattro sospettati avevano passaporti diplomatici e tra loro c’era un esperto di informatica.

L’Opac è stata coinvolta di recente nelle analisi relative all’attacco all’ex spia russa nel Regno Unito Sergei Skripal, così come ha indagato su presunti attacchi chimici in Siria.

L’intelligence russa messa nel mirino dall’Olanda avrebbe anche tentato un’operazione di spionaggio informatico sui file delle indagini relative all’aereo della Malaysian Airlines Mh17, abbattuto in Ucraina nel 2014 mentre volava lungo la rotta Amsterdam-Kuala Lumpur.

Anche Regno Unito e Australia sostengono che ci sarebbe l’intelligence militare russa Gru dietro un’ondata di attacchi informatici a livello globale. Secondo il ministro degli Esteri di Londra Jeremy Hunt, il Gru sarebbe responsabile di attacchi “indiscriminati e temerari” contro istituzioni, imprese e media. Il National Cyber Security Center britannico cita attacchi contro l’agenzia mondiale antidoping, i sistemi di trasporto ucraini, la corsa alla presidenza degli Stati Uniti del 2016. Il ministro della Difesa britannico Gavin Williamson ha accusato la Russia di essere “uno Stato paria”, per i suoi cyberattacchi “indiscriminati e sconsiderati”, affermando che il Regno Unito e gli alleati della Nato continueranno a lavorare per intercettare le sue attività in futuro. Lo ha detto a margine della riunione dei ministri della Difesa dell’Alleanza.

Intanto, il dipartimento di giustizia americano ha incriminato sette appartenenti al Gru per cyber attacchi ad agenzie anti doping ed altre organizzazioni, contro una società energetica nucleare basata in Pennsylvania e l’Opac che stava indagando sulle armi chimiche in Siria e sull’avvelenamento in Gran Bretagna dell’ex agente del Gru Serghiei Skripal. “I russi sono stati sorpresi con il loro equipaggiamento, la gente che lo stava facendo e ora dovranno risponderne. Come rispondere è una decisione politica dei Paesi coinvolti, noi saremo solidali con loro”, ha commentato da parte sua il segretario alla Difesa Usa James Mattis, durante la conferenza stampa tenuta al termine della riunione dei ministri della Difesa della Nato.

Il ministero degli Esteri russo ha definito “una diabolica miscela di profumo” le nuove accuse di attacchi cibernetici che Londra rivolge all’intelligence militare russa. “Hanno mescolato tutto in una bottiglia, che potrebbe essere una boccetta di profumo Nina Ricci: Gru, spie cibernetiche, hacker del Cremlino e Wada. Questa – ha detto la portavoce della diplomazia russa Maria Zakharova – è solo una diabolica miscela di profumo”. La marca di profumo citata dal ministero non è casuale. Londra sostiene infatti che l’agente nervino utilizzato per intossicare a Salisbury il 4 marzo scorso l’ex spia russa Serghei Skripal e sua figlia Yulia sia stato portato in Gran Bretagna nascosto in una falsa boccetta spray di profumo Nina Ricci. Secondo Scotland Yard, i due russi sospettati di essere 007 del Cremlino avrebbero contaminato la porta d’ingresso della casa dell’ex spia e avrebbero poi abbandonato la boccetta, che sarebbe stata ritrovata e aperta mesi dopo da una coppia di cittadini britannici: Charlie Rowley e Dawn Sturgess. Quest’ultima è poi morta.

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