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Nuovo Ruggi, bocciato il ricorso del gruppo spagnolo. Il progetto è dei coreani Attualità 

Nuovo Ruggi, bocciato il ricorso del gruppo spagnolo. Il progetto è dei coreani

I giudici della Prima sezione del Tar di Salerno hanno respinto il ricorso presentato dalla cordata formata dall’ingegnere salernitano Armando Zambrano con Steam Srl, Pinearq Slp, Studio Valle Progettazioni Srl, L+ Partners contro il decreto della Soresa che aveva sovvertito l’esito della gara da a 13 milioni di euro per l’affidamento dei servizi di progettazione, fattibilità tecnica ed economica, definitiva ed esecutiva e il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione per la realizzazione del nuovo complesso ospedaliero “Ruggi D’Aragona”. Spianando così la strada al Raggruppamento temporaneo di professionisti guidato dallo Studio Altieri con la coreana Samoo Architects Engineers (e con Umberto Borgia, Iconia Ingegneria Civile srl, Renato Vitaliani, So.Re.Sa. spa, Studio ingegner A. Marano & Partners, Studio ingerginer Luca Sani, Studio Sound Service).
La sentenza del Tar. I giudici, quindi, hanno confermato la legittimità dell’esclusione della cordata salernitano – catalana a cui era stata negata la vittoria dell’appalto per un carico tributario in capo all’ingegnere Zambrano . “I requisiti soggettivi per la partecipazione alla pubbliche gare – premettono i giudici amministrativi nella sentenza – devono sussistere non soltanto al momento della presentazione della domanda di partecipazione ma per tutta la durata della gara e oltre, fino al completo adempimento delle obbligazioni assunte con la stipula nel contratto di appalto”. Tra i requisiti, ricordano, “vi è quello secondo cui non può partecipare ad una procedura d’appalto l’operatore economico che ha posto in essere “violazioni gravi, definitivamente accertate, rispetto agli obblighi relativi al pagamento delle imposte e tasse o dei contributi previdenziali, secondo la legislazione italiana o quella dello Stato in cui sono stabiliti”. In questo quadro, precisano ancora i giudici, “risulta dirimente, al fine di escludere l’illegittimità del provvedimento con cui la stazione appaltante ha annullato l’aggiudicazione della gara in favore della società ricorrente, la sola posizione debitoria contestata all’ingegnere Antonio Zambrano a cui, in data 12 dicembre 2018, è stata ritualmente notificata, presso la rispettiva casella pec risultante da pubblico registro – in ragione dell’attività professionale dallo stesso svolta una cartella esattoriale dell’importo di 20.328,15 euro”. Nè sono state ritenute fondata “le doglianze articolate dalla ricorrente, tese a contestare la validità della notifica della cartella in questione, con conseguente pretesa mancata consolidazione del carico tributario dalla stessa esposto”. Anzi, alla luce della giurisprudenza della Sezione Tributaria della Cassazione civile, i giudici del Tar riconoscono “la piena validità della notifica della cartella de qua, rimasta incontestata per mancata impugnazione, l’addebito dell’esistenza, in capo al professionista in questione, di un carico tributario ostativo alla partecipazione alla procedura, risulta immune dai vizi prospettati in ricorso, con conseguente legittimità del conseguente annullamento dell’aggiudicazione disposta in favore del raggruppamento cui di cui il professionista fa parte». «Né ad escludere siffatta valenza ostativa – aggiungono i giudici – può valere la domanda di rateizzazione del debito tributario, presentata in data 1 agosto 2019 e assentita dalla Agenzia delle Entrate”. L’impegno ad assolvere agli obblighi tributari avrebbe potuto legittimare la partecipazione alla gara, quindi, “soltanto se assunto in epoca antecedente alla presentazione della domanda di partecipazione e non anche, come nella fattispecie, nelle more della procedura”. Elementi, quelli elencati nella sentenza, sufficienti “per il carattere dirimente” a “esimere il Collegio dall’esaminare le ulteriori censure relative alle altre motivazioni addotte dalla stazione appaltante a sostegno dell’annullamento dell’aggiudicazione”.  La sentenza del Tar – scrive la Città-ha affidato (ammesso che il Consiglio di Stato non ribalti ancora una volta l’esito della gara) le chiavi del progetto per il nuovo ospedale di Salerno alla cordata italo coreana. Secondo l’idea dei progettisti, il nuovo Ruggi dovrà sorgere “in un avvallamento in parte naturale e in parte artificiale che consenta di immergere i piani inferiori dell’ospedale all’interno di un’oasi verde e permetta ai livelli superiori – le torri – di godere della vista del mare”. L’impianto architettonico è composto da un edificio principale che prevede un podio che si alza per tre piani e un livello interrato che conterrà tutti principali servizi di diagnosi e cura. Si aggiunge il sistema delle torri che si sviluppa su quattro livelli e sarà dedicato alle unità di degenza, alle funzioni legate alla didattica e all’Amministrazione. L’edificio destinato a contenere le tecnologie, nascosto dal giardino superiore, dovrebbe completare il sistema ospedaliero. La proposta progettuale infine prevede la realizzazione di “un edificio ad energia quasi zero”.

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